mercoledì 26 gennaio 2011

A proposito di passato e genetica ("i geni di chi va si accendono in chi resta")

La cronoriflessologia è una metodica a mediazione corporea inserita nel panorama della psicologia energetica. La stimolazione dei punti riflessi sulla Linea del Tempo, che attraversa la colonna vertebrale dall'alto in basso e viceversa, consente di aprire varchi nelle stanze della memoria.
Qui si intende non la memoria in generale, ma la sedimentazione profonda, la cristallizzazione, di eventi traumatici. Il vissuto personale si intreccia con quello familiare senza soluzione di continuo. Siamo - in altre parole - un gioco di specchi, che riflette all'infinito informazioni del presente, del passato (e forse del futuro). Questo moto incessante della memoria è matematicamente condizionato dalle griglie del tempo, che si manifesta sotto forma di ricorrenza ciclica di echi del passato. Noi siamo qui, ma siamo anche spostati indietro nel tempo delle generazioni passate. Scrive con grande acume e delicatezza il giornalista Giacomo Papi:
"...Come se si intuisse che forse, quando qualcuno muore, i suoi figli iniziano ad assomigliargli di più poichè i geni di chi va si accendono in chi resta. La vita che rimane diviene, da quell'istante, un tentativo di fare i conti con l'assenza e la permanenza, una danza silenziosa tra il distinguersi e l'assomigliare." (Fonte: Papi G. Le pompe funebri. D- La Repubblica 2011 Jan;726:40.)

domenica 16 gennaio 2011

Il lutto negato dell'aborto e la formula di commiato

Nella società moderna l'aborto (spontaneo o procurato) viene considerato alla stregua di un "incidente di percorso", frequente nella vita riproduttiva di ogni donna. L'effetto prodotto è quello di un lutto negato, dove l'oggetto d'amore, il bambino mai nato, deve essere rimosso dalla memoria della madre. Ma le leggi dell'inconscio seguono vie diverse da quelle della società e gli eventi dolorosi come il lutto dell'aborto lasciano una traccia profonda nel cuore di ogni madre.
Inoltre il "bambino rimosso" non viene quasi mai inserito nell'ordine di filiazione, creando le basi per un sovvertimento gerarchico all'interno dell'organismo familiare; molto diffuso è il caso del falso primogenito, un bambino nato che occupa il posto di chi lo ha preceduto (l'Abortito).
In ogni modo è importante dare identità al bambino mai nato, assegnandogli un nome e considerare l'idea di pronunciare o scrivere una formula di commiato.
"Caro/a (il nome del piccolo/a), anche se il tempo trascorso insieme è stato troppo breve per tutti noi, ti amiamo e ti onoriamo. Grazie di essere nel nostro cuore. I tuoi genitori e i tuoi fratellini".

sabato 8 gennaio 2011

Gestire positivamente il tempo post-riproduttivo

Molto spesso diventa difficile riorentare il progetto dell'esistenza dopo aver soddisfatto le pressioni biologiche e sociali della riproduzione. La memoria arcaica, che guida i processi di accoppiamento e di riproduzione, è una matrice codificata in profondità nell'umano come nelle altre specie viventi. Ma cosa accade nel momento in cui i processi riproduttivi sono andati a buon fine? La risposta sembra semplice e scontata: seguire l'educazione dei figli fino alla loro maturità e poi lasciarli andare. Il comportamento di molte coppie, approdate a questa particolare fase della vita, sembra tradire -in parte- questa evidenza. Spesso interviene una crisi relazionale, che pone le basi per un reciproco allontanamento; separazione, divorzio, fine di un ciclo e inizio di una nuova fase, che riproduce -nella maggior parte dei casi- un modello identico a quello passato. Cambiano gli attori, ma la trama resta immodificata.
Vengono generati altri figli (di secondo letto, di terzo letto, etc.), si arredano nuovi appartamenti, si acquistano nuovi mobili. Tutto questo avviene per una libera scelta dell'individuo, o perchè le pressioni della memoria arcaica sono troppo potenti e invasive?

lunedì 3 gennaio 2011

Macropinna microstoma e il destino umano

Il video, postato il 1° gennaio 2011, mostra le eccezionali immagini di Macropinna microstoma, una creatura marina, che vive negli abissi oceanici ed è contraddistinta da una bizzarra protuberanza cefalica trasparente. Perchè queste immagini? Perchè questo inquietante abitante degli abissi marini richiama da vicino il destino di noi umani, immersi negli abissi del Tempo. Come il pesce solitario, nuotiamo ignari nel buio e siamo sottoposti a correnti, predatori e pressioni estreme.
Solo sviluppando la magica arte dell'affetto, della condivisione e della solidarietà, possiamo sperare di vivere con dignità e lasciare un'impronta lucente del nostro passaggio.

Biosproject: Earth: DAL PROFONDO DEGLI ABISSI: parte 1

Biosproject: Earth: DAL PROFONDO DEGLI ABISSI: parte 1: "Signori e signore, direttamente dai fondali marini, e soprattutto dal sito del National geographic, in questo e nei porssimi post, ecco a vo..."