sabato 25 aprile 2015

Suicidio come stressore transgenerazionale

Fonte immagine: www.ultimabooks.it
Il corpo mantiene traccia di eventi dolorosi avvenuti nell’ascendenza familiare? La risposta è affermativa quando si osservano le evidenze cliniche ottenute mediante uno strumento di ricerca prezioso come la cronoriflessologia (AgeGate). Il paesaggio somatico del discendente denuncia quanto si è verificato nel passato familiare con impressionante affinità. E’ il caso clinico di un bambino di cinque anni che presenta una cronica congiuntivite allergica, ma che lamenta anche ritardo motorio. Sul piano dell’apparato locomotore si evidenzia una singolare associazione: torcicollo congenito associato a ipotonia dei muscoli degli arti inferiori. Il bambino è in trattamento fisioterapico per il ritardo motorio ed è stato trattato con successo dall’osteopata per il torcicollo. Chiedo ai genitori se il bambino abbia conosciuto tutti i nonni per chiarire il quadro clinico presente e il padre mi rivela la morte traumatica di suo padre (nonno del bambino); lo sfortunato familiare, in grave stato depressivo, si era tolto la vita impiccandosi. La matrice di questo distruttivo evento avverso si è riprodotto nel nipote attraverso il fenomeno della patomimesi (p. transgenerazionale), un meccanismo biologico già descritto per la prima volta nel libro Le polmoniti di marzo: l’asimmetria del collo riproduce l’effetto meccanico del nodo scorsoio e l’ipotonia muscolare degli arti inferiori imita il penzolamento del corpo.