martedì 24 novembre 2020

Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale e sistema nervoso autonomo

(Fonte immagine: archivio Di Spazio) Il pensiero sabotante riportato nella immagine recita: “Sono sfibrata da mia figlia, perché è una vita che lotto per renderla normale.” Quale relazione intercorre fra questa formulazione cognitiva e lo stato del sistema nervoso autonomo? Se leggiamo l’incipit della frase (“Sono sfibrata”) con la lente della teoria polivagale di Porges, possiamo accordare questa espressione emotiva con lo stato attivato del parasimpatico arcaico (circuito dorsovagale). Nello stato cronicamente attivato il soggetto è prigioniero di una risposta maladattativa della piattaforma neurale, caratterizzata da immobilizzazione per minaccia vitale. In questo caso le Tecniche Psicoristorative (Di Spazio) prevedono l’impiego della Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale (DCMS) insieme agli esercizi neurali della Time Rewind Technique per assecondare il cambiamento di stato del sistema nervoso autonomo e il depotenziamento della narrazione sabotante.

sabato 21 novembre 2020

Tecniche Psicoristorative secondo Di Spazio

(Fonte immagine : archivio Di Spazio) Le Tecniche Psicoristorative (Di Spazio) nascono dalla ricerca clinica in cronosomatica e in cronoposturologia. Sono sviluppate sul solco metodologico della Teoria Polivagale di Porges e consistono in esercizi neurali finalizzati al potenziamento della resilienza e della sicurezza interiore. In altre parole, sono tecniche orientate al ripristino del controllo psicoristorativo legato al circuito ventrovagale del sistema nervoso autonomo (SNA). Per questo motivo utilizzano le risorse di mobilizzazione somatica per consentire un dialogo efficace con i diversi circuiti del sistema nervoso autonomo senza il ricorso al coinvolgimento cognitivo. L'immagine rappresentata descrive un esercizio neurale appartenente alle Tecniche Psicoristorative e consiste nella semplice transizione dalla posizione inginocchiata a quella eretta, ripetuta per 7 volte. L'esercizio deve essere eseguito con la consapevolezza del passaggio di stato fisiologico dalla immobilizzazione alla mobilizzazione. Per rendere più agevole l'esecuzione dei movimenti consiglio di inginocchiarsi su un cuscino e non sul pavimento; può essere utile posizionarsi vicino al divano (o altro appoggio) per facilitare il movimento di risalita alla posizione eretta. Questo esercizio promuove e facilita il passaggio dinamico dallo stato dominato dal circuito dorsovagale (immobilizzazione, apatia, anergia, etc.) a quello mobilizzato dell'ortosimpatico. In questo modo viene promossa l'energia per risalire la scala gerarchica della piattaforma neurale che conduce allo stato di sicurezza generato dal circuito ventrovagale (vedi i post precedenti sulla sintesi della Teoria Polivagale di Porges).

martedì 17 novembre 2020

Postural Snapshot in cronoposturologia

(Fonte immagine: archivio Di Spazio) Snapshot si traduce come “istantanea” e indica la cattura di stato di un oggetto in un determinato momento nel tempo. Il fenomeno del Postural Snapshot in cronoposturologia (Di Spazio, 2020) rappresenta l’analisi della stabilità in un preciso momento del Tempo anagrafico dell’individuo. Quale funzione svolge questo fenomeno? Il Postural Snapshot rappresenta una misura non soltanto della stabilità posturale, ma consensualmente dell’indice di resilienza del soggetto in un determinato momento anagrafico della sua esistenza. In altre parole, se il soggetto oscilla o perde forza negli arti inferiori sulla posizione temporale, significa che il sistema nervoso autonomo (SNA) è rimasto bloccato in quella determinata età in uno dei due circuiti di sopravvivenza descritti da Stephen W. Porges, quello ortosimpatico (mobilizzazione per pericolo) o il circuito dorsovagale (immobilizzazione per minaccia vitale). La stimolazione del punto spinale corrispondente all’età critica (accompagnata dagli esercizi neurali da eseguire a domicilio) promuove il rilascio emozionale della risposta neurobiologica all’evento avverso.

domenica 15 novembre 2020

Incontinenza urinaria da stress e agopuntura

(Fonte immagine: archivio Di Spazio) L’incontinenza urinaria da stress (SUI, Stress Urinary Incontinence) è un disturbo che colpisce il sesso femminile in età perimenopausale (30%-40%) e che incrementa con l’età. Si verifica anche come esito da parto distocico o dopo intervento chirurgico dell’apparato riproduttivo. Per quanto si tratti di un disturbo benigno è caratterizzato da un notevole impatto negativo sulla qualità della vita della persona, condizionando senso di inadeguatezza, vergogna e imbarazzo. Viene limitata la mobilità su base psicologica con incremento della risposta di evitamento e riduzione dei processi di socializzazione. Come intervenire? Nei casi più gravi si può ricorrere all’intervento chirurgico (Tension-Free Vaginal Tape) o all’impiego farmacologico. La fisioterapia, l’allenamento del pavimento pelvico con gli esercizi di Kegel, l’uso di sonde endovaginali per la neurostimolazione o di sferette morbide sono alcune delle possibili terapie per questo disturbo dell’attività vescicale. Si può intervenire con l’agopuntura somatica e l’auricoloterapia e gli studi scientifici pubblicati dimostrano in questi casi risultati soddisfacenti. E’ possibile per la persona un autotrattamento secondo le indicazioni dell’agopuntura? In questo caso si ricorre alla tecnica denominata Acupoint Infrared Patching, che consiste nella stimolazione di punti senza l’impiego di aghi o di massaggio locale; nei punti da trattare vengono impiegati cerotti in permanenza (uso continuativo per 5 giorni). Si tratta di cerotti prodotti in tessuto non tessuto 100% polipropilene con minerali in grado di riflettere la parte più lontana degli infrarossi (Far Infrared). Un punto importante per il trattamento dell’incontinenza urinaria da stress è il Vaso Concezione 4 (guanyuan), localizzato a circa 4 dita trasverse sotto l’ombelico, ricordando che questo punto non può essere stimolato durante la gravidanza (chiedere sempre al medico agopuntore!). Il punto Vaso Concezione 4 può essere utilizzato come terapia integrativa anche nei casi di enuresi infantile.