domenica 12 gennaio 2025

Cronobiologia dello stress e Memoria Autonomica

Cardine centrale della cronobiologia dello stress è la cosiddetta Memoria Autonomica (Di Spazio, 2025). Secondo Porges, padre dell’approccio polivagale, la neurocezione è il processo attraverso il quale il sistema nervoso effettua una valutazione del rischio senza ricorrere alla consapevolezza. Questo processo automatico coinvolge aree cerebrali che valutano gli indizi di sicurezza, pericolo e minaccia per la vita. La Memoria Autonomica viene rilevata mediante la somministrazione del test cronoposturale; questa particolare dotazione mnestica non si collega alle funzioni cognitive superiori, ma mette in luce lo stato neurobiologico dell’organismo nella dimensione del Tempo. In altre parole, la Memoria Autonomica rappresenta la registrazione temporale di eventi stressanti che hanno determinato il reclutamento dei circuiti di sopravvivenza del sistema nervoso autonomo. La registrazione degli eventi avversi non si limita a quelli biografici, ma si estende indietro nel Tempo ai traumi transgenerazionali. L’esposizione ad un evento avverso a 6 anni di età può aver generato una risposta di mobilizzazione (collegato a pericolo). Il problema non risiede nella risposta adattativa del sistema nervoso autonomo in quella precisa finestra temporale, ma nell’attivazione sine fine di quella risposta. La stimolazione dei cronozonidi (punti del Tempo localizzati sulla superficie cutanea) consente di disattivare la risposta di mobilizzazione (attacco o fuga) del sistema nervoso autonomo e di riportarlo in sicurezza (circuito ventrovagale). Fonte immagine: archivio Di Spazio