lunedì 11 luglio 2011

Biotimemachine 01


Dal concepimento alla fine del suo ciclo vitale il corpo interagisce con il plasma spazio-tempo, nel quale è totalmente immerso. Questo significa -in altri termini- che si comporta come un sensibilissimo recettore temporale (cronocettore sistemico), in grado di rispondere non soltanto alle informazioni del passato (le ormai celebri increspature del plasma) e del presente, ma risuona parimenti con i flussi provenienti dal tempo futuro. I segnali si modificano attraverso la generazione di matrici di eventi, localizzate nelle più disparate regioni temporali; ma le matrici modificano costantamente le dinamiche del plasma, che viene informato della loro presenza. Tutto ciò che avviene, viene immediatamente registrato dal plasma che si comporta come uno stampo in negativo. Gli eventi avversi (traumi, shock psicoemotivi) esibiscono una forza attrattiva straordinaria, in grado di bloccare l'individuo all'interno di un circuito temporale (chronoloop) ripetitivo. Per questo motivo le tecniche di rilascio emozionali svolgono una funzione così importante: sono le tenaglie che spezzano (o almeno allentano) le catene invisibili dei brutti ricordi. (Fonte immagine: www.genitronsviluppo.com).

Nessun commento:

Posta un commento