mercoledì 5 ottobre 2011

Cura dei traumi e igiene emozionale

Non è più francamente possibile immaginare la medicina senza una profonda ed empatica considerazione del vissuto traumatico di un individuo. Perché limitare la nostra azione preventiva alla diagnosi precoce, all’igiene alimentare, all’attività fisica? Perchè non impegnarci invece su quella che io chiamo igiene emozionale? Si tratta di datare gli eventi avversi della biografia dell’individuo (lutti, separazioni affettive, conflitti lavorativi, etc.) e utilizzare le metodiche a nostra disposizione (la cronoriflessologia in primis) per facilitarne il rilascio emozionale. Solo alleggerendo il carico invisibile di questi traumi, possiamo contribuire a rendere più lieve il percorso esistenziale di chi incontriamo nella nostra professione. (Fonte immagine: archivio Di Spazio)

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