domenica 2 ottobre 2011

Social Network e memoria individuale

L’identità individuale trova una esplosiva e drammatica affermazione nel momento in cui si comincia ad assegnare il nome alle persone, circa 8.000-10.000 anni fa. Da quel punto in avanti ha inizio il fenomeno culturale del lutto, dove si piange, si ricorda e si onora nelle cronache familiari chi non c’è più. Per molto tempo solo gli oggetti appartenuti al defunto rappresentano la sua unica traccia di memoria. La casta nobiliare è stata la sola, per moltissime generazioni, a conservare il ricordo dei defunti, commissionandone i ritratti. Solo l’avvento della fotografia ha rivoluzionato questa ingiustizia sociale (e affettiva), consentendo anche alle fasce meno abbienti di poter finalmente conservare un ricordo visivo degli Antenati. L’ultima rivoluzione di questo fenomeno antropologico è stato l’avvento dei social network, Facebook in testa, che consente la registrazione della vicenda biografica di ognuno di noi attraverso la condivisione di foto, filmati e pensieri. D’ora in poi sarà possibile rivedere all’infinito le immagini e sentire la voce anche di chi ha ormai concluso il viaggio terreno.

Nessun commento:

Posta un commento