Il nostro è un lungo cammino evolutivo, che dal profondo buio di un tempo lontanissimo si è avvicinato alla condizione attuale in virtù di innumerevoli tentativi. Abbiamo impiegato milioni di anni per progredire dallo stato di ominidi a quello presente di umanoidi, dove a dispetto di una morfologia anatomica finalmente libera dalla pelliccia di scimmiesca memoria, il comportamento socio-affettivo non si è ancora raffinato. Siamo purtroppo dominati per gran parte della nostra vita dagli schemi arcaici di un comportamento tristemente rettiliano. Accumuliamo beni materiali, condizioniamo dipendenze affettive all'interno del nucleo parentale ed elaboriamo di continuo forme di sopruso nei confronti del prossimo. Ma il nostro cervello contiene anche programmi più raffinati, in grado di generare empatia, condivisione, carità, affetto e altruismo.
Il suggerimento per tutti noi è quello di impiegare il nostro tempo post-riproduttivo (quello che segue l'epoca degli accoppiamenti e della generazione di discendenza) in una nuova visione del mondo e dei nostri simili. In virtù di questo positivo impegno potremmo aspirare alla promozione dal gradino di incolti umanoidi a quello di umani, degni finalmente di questo nome. (Fonte immagine: rlangone4.blogspot.com)
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