martedì 1 marzo 2011

Genesi della paura 2

La paura è un dispositivo ancestrale che ci ha permesso di sopravvivere fino a oggi attraverso le esperienze codificate da migliaia di generazioni. La paura, intesa come valutazione attenta e prudente delle opzioni decisionali, ha guidato l'umano nella soluzione ponderata e vincente dei problemi che ha dovuto affrontare nel suo lungo cammino evolutivo. Ma una linea molto sottile divide la cautela dalla paralisi dell'azione e la prudenza dal panico. La paura, nella sua forma patologica, investe e dissipa le risorse vitali dell'individuo in una lotta impari e perdente verso un nemico invisibile. Dobbiamo misurarci quotidianamente con la forza di questo dispositivo eomozionale di controllo per non cadere vittime della sua potenza. La paura del buio e dei mostri che accompagna l'infanzia di quasi ogni umano, è il retaggio ancestrale di tempi molto lontani, in cui la sopravvivenza dell'individuo e del clan era costantemente minacciata da ogni genere di aggressione. L'oscurità è infatti la condizione migliore per sferrare un attacco vincente da parte del predatore e questo ricordo è fissato in profondità nel nostro genoma.
La paura nasce molto spesso dall'eccessiva importanza assegnata a un evento, a una situazione o a una persona che vogliamo evitare. Ma la reazione di evitamento rinforzerà in modo ancora più potente questo bersaglio. Scaricare all'esterno del paesaggio corporeo la nostra paura, ha la funzione di indebolire questa opprimente e soffocante gabbia. Spostare dall'interno all'esterno il sentimento di angoscia mediante una azione positiva (Out of Me)come scrivere a mano su un foglio quello che ci disturba nel profondo.

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