domenica 6 maggio 2012
Elettrosmog e speleoterapia
Con elettrosmog si intende l’esposizione antropica agli effetti dell’inquinamento elettromagnetico. L’elettrosmog, oggetto di studio della medicina ambientale, rientra nel lungo elenco dei cosiddetti fattori stressogeni, che comprende l’esposizione incontrollata e potenzialmente tossica agli agenti chimici, fisici e biologici: il nostro corpo è continuamente bersagliato dall’azione di questi agenti e deve attivare uno stato di allerta difensivo permanente. Come possiamo schermarci dalla sistematica interferenza delle sollecitazioni generate dall’esposizione all’inquinamento elettromagnetico?
Esiste la possibilità di attivare una temporanea mitigazione di questi effetti?
Possiamo pensare a una eventuale desensibilizzazione come si prevede nel caso delle allergie? La risposta è sì e prende il nome di speleoterapia (terapia in caverna). All’interno delle viscere di una montagna si assiste a un naturale abbattimento delle interferenze prodotte dalle onde elettromagnetiche per effetto della sua schermatura rocciosa. La permanenza controllata all’interno della cavità montana può contribuire quindi a generare una forma di desensibilizzazione da elettrosmog.
Ma esistono in Italia centri di speleoterapia aperti al pubblico?
Il primo centro climatico pubblico dedicato alla speleoterapia si trova a Predoi in valle Aurina (Alto Adige)ed è stato fondato nel 2003.
Il Centro Climatico Predoi è meta terapeutica per i soggetti sofferenti di asma allergico (e in generale di broncopneumopatie ostruttive), ma potrebbe diventare un luogo privilegiato anche per chi desidera desensibilizzarsi temporaneamente dagli effetti dell’inquinamento elettromagnetico (nell’immagine l’autore del blog all’ingresso della miniera di Predoi).
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