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Fonte immagine:www.guidaconsumatore.com |
Vi propongo un piccolo
esperimento: controllate i vostri messaggi sullo smartphone, laddove avete
fatto impiego di emoji. Chi si occupa di linguaggio corporeo e di comunicazione
non verbale (somatoglottologia) è pienamente consapevole che l’espressione
emotiva, se sincera e autentica, precede sempre
il linguaggio verbale. Vi faccio un esempio: se batto i pugni sul tavolo e
grido sono stufo dei tuoi continui
ritardi, il messaggio è coerente. Se grido sono stufo dei tuoi continui ritardi e dopo batto i pugni sul
tavolo, il messaggio non è autentico ma menzognero, perché il linguaggio
cognitivo precede in modo innaturale la reazione emotiva (battere i pugni sul
tavolo). Dove inserisco le emoji nel messaggio utilizzato in chat? Verificate
ora sui vostri messaggi inviati (e quelli ricevuti) dove inserite di norma le
faccine: Inserisco la faccina prima del testo Inserisco la faccina dopo il testo
Ho già verificato in studi controllati (questionari
con pazienti) che la quasi totalità degli utenti inserisce la emoji alla fine
del testo, ma non prima. Qualcuno inserisce la faccina nel contesto del
messaggio, ma ad una lettura più attenta emerge che il testo in realtà è
scomposto in due o più frasi distinte.
In altre parole, nella messaggistica
online assistiamo a un fenomeno di inversione
emozionale (Di Spazio, 2016): l’icona emozionale (non la reale emozione)
segue sempre il messaggio verbale, ma non lo precede. Questa procedura è
condivisa istintivamente da tutti gli utenti e rappresenta un cambiamento
importante nei nuovi modelli comunicativi.
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