giovedì 2 marzo 2017

Pensieri negativi e Defusione Cognitiva a Mediazione Computazionale (DCMC)

Fonte immagine: archivio Di Spazio
Come interrompere la tossica ripetizione di pensieri negativi (ricordi traumatici, giudizi e credenze limitanti)? Un approccio molto promettente è quello legato alla tecnica di Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale (DCMS, Di Spazio, 2011); questa particolare procedura neuro-emozionale opera mediante un processo di progressiva neutralizzazione del pensiero negativo e incontra una positiva compliance da parte del coachee.  Un’altra tecnica legata alle strategie di adattamento (coping) ad eventi con elevata carica stressogena è quella che potremmo chiamare Defusione Cognitiva a Mediazione Computazionale (DCMC, Di Spazio, 2017). La sua scoperta origina dallo studio di un caso eccezionale di soggetto che ha sviluppato ipercalculia dopo essere stato esposto a un intenso evento traumatico. Operando moltiplicazioni via via sempre più complesse ed elaborando un sistema rivoluzionario di calcolo, questa persona è riuscita a contrastare con successo l’invasività di pensieri autosoppressivi. Come funziona la DCMC? La chiave della procedura non è legata al meccanismo di neutralizzazione sopra illustrato, bensì a un fenomeno di sostituzione cognitiva: il pensiero negativo viene depotenziato grazie all’attività di calcolo (la mediazione computazionale). Ulteriori studi su questo approccio devono essere avviati per rendere la tecnica fruibile in senso terapeutico.

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