giovedì 29 ottobre 2020

Un caso clinico di Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale (DCMS)

Questo è un post speciale, perché è il numero 300 dal lancio del blog di cronosomatica (agosto 2010). L’esempio riportato nella fotografia rappresenta un classico caso in cui viene applicata la Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale (DCMS). Il pensiero sabotante viene spostato dal panorama mentale verso l’esterno mediante la sua verbalizzazione; la narrazione intrusiva trova in questo spostamento uno spazio contenitivo (la misura fisica del foglio) che ne depotenzia l’aggressività e il carattere conflittuale. Questo primo passo genera una transitoria defusione che viene consolidata attraverso l’esercizio quotidiano della DCMS. L’attribuzione della colpa al marito per l’infecondità costituisce l’elemento primario del conflitto di coppia espresso nell’esempio riportato. Leggere il conflitto secondo la teoria polivagale di Porges, significa inquadrare l’attribuzione della colpa (sentimento disadattivo) nel circuito ortosimpatico del sistema autonomico, circuito dominato dalla risposta attacco-fuga. Il progressivo depotenziamento della credibilità del pensiero sabotante attraverso la procedura di Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale può interrompere l’attivazione cronica del circuito ortosimpatico e consentire il progressivo recupero del freno vagale.

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