Benvenuti sul blog di cronosomatica

  • Temi del blog: cronosomatica, psicobiologia del trauma emotivo, riflessioni e strategie di sopravvivenza per vivere più leggeri

mercoledì 25 agosto 2010

Le coincidenze della vita

Oggi è apparso sul Corriere della Sera un singolare articolo, dedicato ad un episodio doloroso dell'infanzia del regista Pupi Avati. Nel lontano 10 agosto 1950 il padre rimase vittima di un incidente stradale insieme alla suocera nei pressi di S.Arcangelo di Romagna. Molto tempo prima, nello stesso giorno e nello stesso luogo, perdeva la vita il padre di Giovanni Pascoli, che all'epoca aveva 12 anni, esattamente come il regista.
Lo scrittore spagnolo Carlos Zafon riesce in poche, ma vibranti parole, a condividere questo messaggio di mistero, quando sottolinea che "...le coincidenze sono le cicatrici del destino..."

(Fonte: Alberti F. "Persi mio padre e non soffrii. Lo avevo deluso". Il Corriere della Sera Aug 2010; 201: 29.)

martedì 24 agosto 2010

La memoria è il mezzo di ciò-che-deve-essere-stato (Julian Jaynes)

Scrive lo psicologo Julian Jaynes: "Se pensiamo a qualche persona a noi vicina che sia morta, e poi supponiamo che tale persona non abbia un nome, su che cosa si fonderebbe il nostro dolore?".

La riflessione di Jaynes è estremamente precisa e significativa, poichè implica il concetto di "identità". L'autore indica il periodo del Mesolitico (10.000-8000 a.C.) come periodo storico, nel quale fanno la comparsa i nomi propri. Possiamo allora stabilire intorno a quell'epoca la nascita del fenomeno del lutto, nel modo in cui lo percepiamo noi umani moderni.Il lutto è indissolubilmente collegato all'identità della persona, che deve possedere un nome proprio per essere ricordata.

sabato 14 agosto 2010

L'amica I. ha spiccato il volo

Ieri sera verso le sette la mia carissima amica I. ha spiccato il volo verso i mondi dell'Invisibile. Come viatico per il viaggio, mi sento di scriverle un messaggio di accompagnamento e di augurio per questa nuova avventura:

nobile lucciola celeste
che il viaggio sia lieve e luminoso
che l'approdo sia colmo di amorosi abbracci

venerdì 13 agosto 2010

Il pianto ciclico del lattante (parte seconda)

Con il post pubblicato ieri avevo accennato ad una particolarissima modalità di pianto dei lattanti: il pianto ciclico.
Siamo dinanzi sicuramente ad un disturbo del genere se l'orario di comparsa e di fine del pianto segue un orario ripetitivo (per esempio tutte le sere dalle 20 alle 23). I casi trattati finora hanno confermato un dato a dir poco strabiliante; il pianto viene generato dalla memoria genetica del bambino, che riproduce l'orario intorno al quale è deceduto un familiare (+ o - 12 ore) anche molto tempo prima della sua nascita. La conferma di questa ipotesi si può verificare utilizzando la cronoriflessologia come metodica d'intervento. La stimolazione dei punti spinali coinvolti con la memoria del lutto genetico favorisce la risoluzione del disturbo.

giovedì 12 agosto 2010

Il pianto ciclico del lattante

Il titolo, apparentemente bizzarro, si riferisce ad una modalità particolare del pianto nei lattanti. Il disturbo del pianto ciclico del lattante è un fenomeno emerso grazie alle ricerche effettuate in cronoriflessologia (Di Spazio, 2008). Il pianto compare con elevata frequenza durante la settimana (anche tutti i giorni), incomincia sempre alla stessa ora e termina una o due ore dopo. Il bambino è disperato e inconsolabile, piange in modo convulso come se stesse vivendo un'esperienza traumatica. A domani...

mercoledì 11 agosto 2010

Una formula poetica di commiato

Nessuno ci insegna come affrontare il triste e angosciante momento del commiato da una persona, che sta per lasciare il mondo. Molto spesso mancano le parole, poichè l'ottindimento emozionale del momento è ingestibile ed estremo. A distanza di tempo dal lutto affiorano pensieri intrusivi del tipo " Non sono stato capace di dirgli niente, ero ammutolito e spaventato". E' importante invece poter recitare una formula di saluto, che accompagni il viaggio di chi abbiamo amato. In questo post riporto il messaggio sussurrato da Antonia Fraser al marito morente, il premio Nobel Harold Pintor, perchè rappresenta una formula poetica di commiato, alla quale tutti noi possiamo ispirarci:

"Buonanotte, dolce principe,
che angeli in volo ti portino
cantando al tuo riposo."

(fonte: Accettura M. Devi proprio andare via? D la Repubblica Aug 2010; 706: 81-84.)

martedì 10 agosto 2010

Credenze e realtà

Le credenze sono schemi mentali, che si generano dall'ambiente familiare, dai tessuti sociale, culturale, religioso e storico, nei quali la nostra vicenda biografica si trova a svolgersi. Le credenze vengono accettate in modo aprioristico e senza una vera lettura critica dalla maggior parte di noi umani. Il pericoloso vantaggio delle credenze è che costituiscono nella mggior parte dei casi un alibi a comportamenti e decisioni, che si rivelano prive di un orientamento logico. La credenza consente di affrontare con intensa forza e distruttiva aggressività gli avversari per affermare le proprie ragioni. Ma di frequente quello che pensavamo essere giusto si rivela totalmente o parzialmente errato. Meglio pensare 3 volte prima di aprire bocca.

sabato 7 agosto 2010

LA TECNICA DEL PESCE SCIVOLOSO

La sofferenza dell'umano dipende dal fatto di essere non soltanto un dispositivo straordinario di memoria, ma anche di configurarsi come macchina percettiva. La natura nelle sue manifestazioni è neutra, ma soggettivo è l'impatto con gli eventi ai quali siamo esposti nel corso dell'esistenza. Significa che la caduta di un corpo è soggetta alla legge di gravità, che non è nè buona, nè cattiva; ma se un nostro caro decide di lanciarsi nel vuoto dal 5° piano del palazzo, gli effetti emozionali (e non solo) di quell'evento avranno un impatto terribile su di noi e sugli altri.
Una semplice tecnica di visualizzazione ci può aiutare (in casi meno angoscianti e spaventosi di quello sopra descritto) a mitigare l'impatto sul nostro assetto emozionale. Ogni volta che vi trovate ad affrontare un conflitto, visualizzate voi stessi come un pesce molto, molto scivoloso e l'oggetto del conflitto (situazione, persona, pensieri, etc.) come una mano possente che cerca di afferrarvi con forza, ma senza successo. Il pesce scivolerà via senza opporre alcuna resistenza e senza apparente sforzo.

venerdì 6 agosto 2010

Frank Latta e un mercoledì da leoni

Il Corriere della Sera pubblica oggi la notizia della scomparsa di Frank Latta, una leggende australiana nel mondo del surf.Latta era impegnato in una delle sue performance durante una gara a nord di Sidney, quando è stato investito fatalmente da un muro di acqua e schiuma. Per lui non c'è stato più niente da fare e il corpo senza vita è stato ripescato dai suoi colleghi vicino alla riva. Il personaggio Frank Latta ricorda molto i protagonisti del film "Big wednesday" (in italiano "Un mercoledì da leoni"), imperniato sull'attesa della grande onda da parte di tre giovani surfisti. Non sembra così banalmente casuale che il leggendario Frank abbia scelto un mercoledì di agosto per terminare il suo viaggio terrestre.

giovedì 5 agosto 2010

Abbiamo ricordato l'evento terribile della strage di Bologna per introdurre un concetto molto caro alla cronoriflessologia. Cosa sarà accaduto ai familiari delle vittime e ai loro discendenti? Gli effetti sulla psiche non hanno coinvolto solo i testimoni diretti di quella tragedia, ma probabilmente hanno impresso una traccia traumatica anche nelle generazioni a venire. Il corpo dei discendenti esibisce le ferite invisibili di quanto è accaduto il 2 agosto 1980.Questo fenomeno di memoria transgenerazionale è stato osservato nei figli degli ebrei internati nei campi di concentramento. Soggetti nati dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale (si stima il 4% circa)hanno generato nel corso della loro vita disturbi della sfera psichica (fobie compulsivo-ossessive, attacchi di panico, sindromi ansioso-depressive)con modalità relativamente simili.Ansia incontrollabile per il latrato dei cani (in particolare i pasri tedeschi, reazioni di panico al passaggio di treni e impossibilità a salire sugli stessi, il bisogno compulsivo e irrazionale di stivare beni alimentari come in prossimità di terribili carestie.Come si vede, il tempo non guarisce le ferite dell'anima e il dolore non genera che dolore.

mercoledì 4 agosto 2010

Tempo e Spazio

Tempo e spazio sono le misure dell'esistenza. All'interno di questa misteriosa griglia si realizzano le vicende umane. Ma se il tempo della coscienza è un flusso lineare che dal passato viaggia verso il futuro, il tempo del corpo esibisce due singolari proprietà: un flusso lineare simile a quello della coscienza e uno non lineare. La configurazione non lineare annulla le barriere del passato, del presente e del futuro. Il corpo ricorda e il suo orizzonte temporale è un oceano senza confini.

martedì 3 agosto 2010

Alla base della psicologia energetica sussiste l'indissolubile relazione fra psiche e assetto energetico del corpo. La cronoriflessologia, che rientra a buon diritto nel novero degli approcci clinici conosciuti in piscologia energetica (EFT, Quik Remap, Logosintesi, etc), sonda la biografia dell'individuo e della sua ascendenza (genomica emozionale) alla ricerca di blocchi e ostacoli traumatici. Il corpo si comporta come una sorprendente macchina biologica del tempo, in grado di registrare sui punti cutanei cronologici quanto è stato percepito con modalità stressante.
Il corpo invecchia prematuramente se non è in grado di gestire il peso degli eventi. Ma questa capacità è direttamente in relazione con il grado di resilienza dell'individuo, la sua capacità cioè di impattare con gli eventi senza spezzarsi."La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla" precisa con encomiabile sintesi Garcia Marquez.

lunedì 2 agosto 2010

Oggi è il 2 agosto e ricorre il trentennale della strage di Bologna.
Gli effetti di questo trauma collettivo non si esauriscono solo nella sterile conta di chi è scomparso, ma risuonano con insistenza in coloro che furono testimoni diretti e indiretti di quel terribile evento.
Il corpo non dimentica e il tempo non guarisce le ferite dell'anima, che sanguinano senza essere viste.
Per curare il dolore è indispensabile conoscere la biografia dell'individuo.
Senza l'accesso alla vicenda esistenziale del singolo, la medicina svolge un ruolo di superficiale tamponamento. Tempo e memoria sono gli strumenti da utilizzare in un nuovo concetto di medicina emozionale.

domenica 1 agosto 2010

Il 1° agosto 2010 è nato il sito di cronoriflessologia

Il sito di cronoriflessologia consente di aggiornare gli interessati sulle novità, le ricerche, gli articoli che riguardano questa particolare disciplina. E' possibile scaricare gratuitamente alcuni articoli di questa metodica dalla rivista di agopuntura online La Mandorla, connettendosi al sito: http://www.agopuntura.org/ Per coloro che sono interessati ai corsi di cronoriflessologia, il prossimo appuntamento è presso l'Hotel Garden Terme a Montegrotto Terme (Pd) nei giorni 24-25-26 settembre 2010. Si tratta del 1° Corso Residenziale di Cronoriflessologia condotto dal dr Vincenzo Di Spazio,scopritore della mappa temporale lungo i punti riflessi della colonna vertebrale (AgeGate Therapy, 1996).

Come raggiungere l'Ambulatorio di Omeopatia Dr. Di Spazio

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Sensibilità Chimica Multipla (M.C.S.)

Sensibilità Chimica Multipla (M.C.S.)
La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è una sindrome immuno-tossica infiammatoria simile, per certi versi, all’allergia e molto spesso scambiata con essa, poiché i sintomi appaiono e scompaiono con l’allontanamento dalla causa scatenante, ma le sue dinamiche e il suo decorso sono completamente diversi, ovvero si perde per sempre la capacità di tollerare gli agenti chimici (questo dal I° stadio). E’ una sindrome multisistemica di intolleranza ambientale totale alle sostanze chimiche, che può colpire vari apparati ed organi del corpo umano: “Le sostanze chimiche danneggiano il fegato e il sistema immunitario sopprimendo la mediazione cellulare che controlla il modo in cui il corpo si protegge dagli agenti estranei; i sintomi si verificano in risposta all'esposizione a molti composti chimicamente indipendenti e presenti nell'ambiente in dosi anche di molto inferiori da quelle tollerate dalla popolazione in generale”.