giovedì 1 agosto 2019
mercoledì 17 luglio 2019
Omonimia e figlio sostitutivo
domenica 19 maggio 2019
Time Rewind Technique (TIRET) e resilienza nella prima infanzia
E' possibile misurare potenziali flessioni della resilienza nella prima infanzia, dalla nascita ai 6 anni di età? Si tratta di un interrogativo importante, perché spesso e volentieri i Pazienti sospettano l'esposizione a un evento stressante in quella fascia di età senza poter mettere in luce un ricordo cosciente. La somministrazione del Time Rewind Walking Test (TRWT, Di Spazio, 2019) consente di evidenziare potenziali flessioni della resilienza nella prima infanzia e di intervenire per incrementare l'adattabilità neuro-emotiva del soggetto alla pressione ambientale di quel lontano contesto biografico.
lunedì 13 maggio 2019
Time Rewind Walking Test (TRWT, Di Spazio 2019)
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Fonte immagine: archivio Di Spazio (courtesy of dr A. Greco) |
Il Time Rewind Walking Test (TRWT, Di
Spazio 2019) è un test posturale dinamico e statico per misurare in modo non
cognitivo la resilienza dell’individuo nella timeline, cioè nella dimensione
del Tempo, anziché in quella dello Spazio. E’ particolarmente utile dopo l’esposizione
a un evento avverso (lutto, divorzio, licenziamento, etc.) e dopo un incidente con compromissione
temporanea dell’apparato osteo-muscolare. Si rivela molto utile negli sportivi
professionisti per mettere in luce condizioni di ridotta resilienza nel tempo e
per ripristinare più rapidamente l’equilibrio psico-emotivo (e non soltanto).
La termografia a infrarossi è molto utile per questo tipo di valutazione,
poiché consente di evidenziare le asimmetrie termogeniche come nell’immagine
riprodotta (si nota una maggiore emissione termica nel lato sinistro del corpo.
martedì 30 aprile 2019
Amnesia globale transitoria e collasso temporale
domenica 28 aprile 2019
Time Rewind Technique (TIRET) e disturbo da stress post traumatico
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Fonte immagine: archivio Di Spazio
La Time
Rewind Technique© (TIRET, Di Spazio, 2019) è una innovativa procedura che
viene utilizzata per intervenire in modo proattivo sugli effetti del disturbo
da stress post traumatico (PTSD). La procedura si basa sulle recenti
acquisizioni in neurobiologia e psicologia, che mettono in luce la biunivoca
interazione fra apparato locomotore e movimento nella dimensione del
Tempo. In altre parole, il movimento in avanti attiva lo spostamento nel
Futuro, quello indietro riproduce il richiamo del Passato. Inoltre, le ricerche
di Miles, Nind e Macrae dimostrano il coinvolgimento del tono posturale in
relazione al movimento lungo la linea del Tempo. La tecnica presenta notevoli
vantaggi:
1. Rapidità con cui viene istruito
il Paziente per condurre la procedura (tempo stimato 20-25 minuti).
2. Nella fase iniziale viene evitata l’evocazione attiva dell’esperienza
traumatica, di norma fonte di intenso disagio.
3. La procedura viene effettuata, cercando di promuovere la focalizzazione sul
movimento.
4. La tecnica stimola il coinvolgimento attivo del Paziente (input
motivazionale), che ripete la sequenza in modo autonomo in ambito domiciliare.
5. La procedura viene ripetuta da 1 a più volte al giorno (secondo le
indicazioni dell’operatore per blocchi di 10 giorni. A
discrezione dell’operatore soltanto alla fine di ogni blocco (primo,
secondo o terzo) il Paziente viene invitato a ricordare
l’esperienza per l’autovalutazione della risposta emotiva.
Bibliografia:
1. Aksentijevic A, Brandt KR, Tsakanikos E, Thorpe MJA. It takes me back: The mnemonic time-travel effect. Cognition. 2019 Jan;182:242-250. doi:
10.1016/j.cognition.2018.10.007. Epub 2018 Oct 24.
2. A. Aksentijevic, J.M.G. Treider. It’s all in the past:
Deconstructing the temporal Doppler effect. Cognition, 155 (2016),
pp. 135-145
3. L. Rinaldi, F. Locati, L. Parolin, N.F. Bernardi, L. Girelli.Walking
on a mental time line: Temporal processing affects step movements along the sagittal
space. Cortex, 78 (2016),
pp. 170-173
4. M. Hartmann, F.W. Mast. Moving along the mental time
line influences the processing of future related words. Consciousness
and Cognition, 21 (2012), pp. 1558-1562
5. L.K. Miles, L.K. Nind, C.N. Macrae. Moving through time. Psychological
Science, 21 (2010), pp. 222-223
6. L. Boroditsky, M. Ramscar. The roles of body and mind in abstract
thought. Psychological
Science, 13 (2002), pp. 185-188
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giovedì 25 aprile 2019
Emozionologia e "solitarietà"
domenica 7 aprile 2019
The Time Rewind Technique (Di Spazio, 2019)
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Fonte immagine: archivio Di Spazio |
La procedura
denominata Time Rewind Technique (Di
Spazio, 2019) esalta le potenzialità dell’apparato locomotore come strumento di
regressione nella dimensione del Tempo per depotenziare l’effetto di eventi
passati che hanno influenzato negativamente la resilienza dell’individuo. Si
tratta di una procedura estremamente semplice, ma di grande aiuto nel percorso
di guarigione emotiva; la procedura viene effettuata dal soggetto in totale
autonomia e viene ripetuta da 1 a 3 volte al giorno per un periodo di 3
settimane.
Al termine del periodo di addestramento il soggetto viene invitato a
ricordare l’esperienza stressante per valutarne la risposta emozionale.
Se la
procedura è stata efficace, il soggetto visualizza la memoria dell’evento come
immagini che hanno perduto gran parte della loro carica emotiva conflittuale
(passaggio da Vittima dell’Evento a Osservatore).
Emotionology 1785
sabato 30 marzo 2019
Resilienza e cronoposturologia
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Fonte immagine: archivio Di Spazio (per gentile concessione di A.P.) |
Possiamo
definire la resilienza come la misura della sensibilità neuroemotiva alla
pressione ambientale e questo parametro risulta di fondamentale importanza per
la valutazione delle condizioni di stress dell’organismo.
La cronoposturologia
(Di Spazio, 2019) rappresenta una variabile importante per la misurazione non
cognitiva della resilienza lungo l’asse sagittale del Tempo.
A tal fine la
somministrazione del test cronoposturale (REBAT, Resilience Balance Test) aiuta
l’operatore a evidenziare punti di ridotta resilienza nella dimensione del
Tempo. La termografia applicata alla cronoposturologia (effetto L, dal nome del
primo paziente studiato con questa tecnica) consente di tradurre le
oscillazioni posturali durante il test con le asimmetrie termiche visibili nell’immagine.
Infatti si osserva un incremento della termogenesi cutanea nella parte
anteriore del corpo (maggiore emissione nell’infrarosso), ma non in quella
posteriore; al momento dello scatto il soggetto oscillava in direzione
antero-posteriore con spinta in avanti.
martedì 19 marzo 2019
Resilienza e test posturale
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Fonte immagine: archivio Di Spazio |
Il concetto
di resilienza viene di norma inteso come la misura della rapidità o della
lentezza con cui l’individuo si riprende dalle avversità. Nell’indagine
cronosomatica il fenomeno della resilienza viene inteso come adattabilità neuroemotiva alla pressione
ambientale e non soltanto come generica capacità di superare l’esposizione
ad eventi stressanti.
Innanzitutto è necessario stabilire la natura di un
evento negativo e questa variabile è condizionata da molteplici fattori.
Pensiamo, per esempio, al caso di un soggetto anziano per il quale anche minime
pressioni ambientali possono condizionare risposte neuroemotive abnormi e
sproporzionate.
L’individuo può comunque trovarsi in condizioni di bassa
resilienza a prescindere da quello che accade in quella precisa finestra
temporale.
Come misurare allora la resilienza di un soggetto?
La
somministrazione di questionari dedicati ha il limite della interpretazione
soggettiva (quanto pensi di essere resiliente?) e si basa su risposte cognitive
che possono anche non essere veritiere.
Per aggirare l’ostacolo dell’autovalutazione
cognitiva è stato elaborato un nuovo test denominato Resilience Balance Test (REBAT, Di Spazio 2019), basato sulla
valutazione del tono posturale (statico e dinamico). Con la somministrazione di
REBAT il soggetto è in grado di valutare il grado di stabilità posturale come
indice non cognitivo della resilienza.
domenica 17 febbraio 2019
MiniMaster in Emozionologia e Neuromodulazione olfattiva
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Fonte immagine: archivio Di Spazio |
Il MiniMaster in Emozionologia
e Neuromodulazione Olfattiva è un corso residenziale per Operatori del
Benessere che tratta la floriterapia di Bach e l’uso degli oli essenziali
secondo un approccio particolare.
Nel corso vengono illustrati gli effetti
tossici di pensieri sabotanti, credenze sabotanti e ricordi intrusivi (ruolo
primario della Mente Errante) sulla resilienza dell’individuo.
Viene inoltre
spiegata la Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale (DCMS), una tecnica per
il depotenziamento dei pensieri e dei giudizi sabotanti.
L’analisi
emozionologica dei Fiori di Bach viene implementata dall’impiego di un set di
oli essenziali (OE), che costituisce la base di Emotisniff, un innovativo test
olfattivo per la rilevazione dello stato emotivo corrente.
Le nozioni
illustrate nel corso sono fondamentali nell’approccio psicosomatico e
costituiscono una guida sicura e affidabile per l’operatore.
Nel 2019 il
MiniMaster in Emozionologia e
Neuromodulazione Olfattiva si terrà dal 13 al 15 settembre a Montegrotto
Terme (PD).