Benvenuti sul blog di cronosomatica
- Temi del blog: cronosomatica, psicobiologia del trauma emotivo, riflessioni e strategie di sopravvivenza per vivere più leggeri
lunedì 25 novembre 2024
Come demolire le convinzioni sabotanti
Come contrastare le convinzioni sabotanti? Non è possibile sfuggire a questa pressione costante cercando pensieri positivi!
Il metodo non funziona, perché il dominio della Mente Errante sovrasta e soffoca il nostro orizzonte mentale.
La Mente Errante è il sabotatore interno che genera convinzioni tossiche in grado di imprigionare la vittima (noi stessi) in un carosello inarrestabile di pensieri fuorvianti.
Una tecnica molto efficace e rapida nel contrasto ai giudizi sabotanti consiste nella cosiddetta Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale (DCMS), una procedura che ho elaborato alcuni anni fa.
L’effetto della procedura è quello di disinnescare la dipendenza dalle convinzioni tossiche, demolendo il loro potere coercitivo.
Quando si raggiunge il risultato voluto, il paziente può sentirsi momentaneamente disorientato, perché viene a mancare in modo paradossale un elemento (la convinzione sabotante) a cui si era assuefatti.
In sostanza, si raggiunge una condizione di neutralità emotiva rispetto a ciò che fino a quel momento aveva generato in noi una intensa sofferenza. Questo nuovo stato di neutralità emotiva indica nel contempo l’affrancamento dai programmi di sopravvivenza codificati nei nostri geni da migliaia di generazioni.
Si può approfondire questa tematica leggendo il libro “Disobbedire alla Mente Errante” (Edizione Spazio Interiore), un manuale che illustra in modo chiaro la tecnica di Defusione Cognitiva a Mediazione Sensoriale.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
venerdì 8 novembre 2024
Traumi infantili e Costellazioni Temporali
Il Test Cronoposturale è un elemento fondamentale della diagnostica in cronobiologia dello stress, poiché consente di ascoltare la voce inconscia del nostro sistema nervoso autonomo, rete neurale che condividiamo con i mammiferi superiori.
Questo complesso neurale connette mente e corpo in un dialogo continuo, è sostanzialmente un termometro della nostra relazione non soltanto con il mondo esterno, ma anche con le risposte di adattamento individuali.
Il problema del sistema nervoso autonomo risiede nella ripetizione di schemi difensivi originati dall’esposizione ad eventi avversi.
In altre parole, se a 4 anni ho vissuto un trauma emotivo, il mio sistema nervoso autonomo può reagire seguendo 4 modalità di risposta: sicurezza (nonostante l’esposizione allo stress), mobilizzazione (risposta Fight-or-Flight), intrappolamento o collasso.
Il problema non risiede nella sua risposta adattativa a 4 anni, ma nel fatto che da quel punto temporale in avanti ripeterà all’infinito lo schema difensivo collegato a quella esposizione traumatica.
Come faccio a verificare la memoria confusa di un potenziale evento traumatico avvenuto quando avevo 4 anni?
Il test cronoposturale consente di valutare la risposta del sistema nervoso autonomo a 4 anni di età a prescindere dalla natura dell’evento.
La stimolazione del cronocettore cutaneo corrispondente all'età (4 anni) promuove l'autoregolazione neurobiologica.
La cronobiologia dello stress si concentra soltanto sulla modalità di reazione autonomica nel Tempo e non sulla natura del potenziale evento avverso.
martedì 24 settembre 2024
Il sistema nervoso autonomo e le Costellazioni Temporali
Il nostro sistema nervoso autonomo (SNA) ha una storia evolutiva lunghissima, una transizione stimata nell’ordine di centinaia milioni di anni.
La parte più arcaica di questo importante componente umana vanta circa 500 milioni di anni, mentre quella più recente circa 200 milioni (come spiega il neuroscienziato americano Porges).
Quali ripercussioni ha il legame con un processo evolutivo così lungo?
Il risultato è che il sistema nervoso autonomo risponde ai segnali di pericolo e di minaccia vitale in modo molto chiaro e consolidato.
Per lo stesso motivo diventa molto difficile regolarne le risposte in senso adattivo, poiché la sua memoria non viene influenzata significativamente dall’approccio cognitivo e verbale, visto che il sistema nervoso autonomo è un fossile biologico.
La sperimentazione clinica in cronosomatica offre l’opportunità di regolare questa componente nervosa mediante l’accesso nella dimensione temporale (cronobiologia dello stress).
In altre parole, è possibile rimodularne le risposte disadattative intervenendo sui cosiddetti cronocettori, “placche” cutanee in grado di convertire lo Spazio nel Tempo.
Fonte immagine: archivio Di Spazio
domenica 23 giugno 2024
Il caso di T. e le Costellazioni Temporali secondo Di Spazio
Le Costellazioni Temporali secondo Di Spazio sono un valido strumento di intervento terapeutico per regolare la risposta del nostro sistema nervoso autonomo. Perché Costellazioni Temporali? In analogia con le costellazioni familiari sistemiche si interviene non soltanto sui traumi irrisolti biografici, ma si estende l’azione terapeutica su quelli transgenerazionali.
L’esperienza clinica mette in luce un aspetto sconosciuto del sistema nervoso autonomo. La nostra sentinella biologica non risponde adattativamente soltanto quando l’individuo è in pericolo, ma mantiene anche le informazioni di eventi avversi passati.
A questo proposito illustro il caso singolare di T., un bambino di 8 anni. T. è un bambino tranquillo e socievole, una gioia per i suoi genitori. Improvvisamente manifesta un repentino cambio d’umore con paure immotivate e si rifiuta di andare a scuola.
Piange disperatamente se i genitori si allontanano per andare a fare le commissioni e non vuole più uscire di casa.
Cosa fare in questo caso? E’ accaduto un evento traumatico in grado di giustificare la sua inspiegabile reazione? Al colloquio con T. e sua madre, una loquace signora di 44 anni, non emerge alcun accadimento avverso recente, né in famiglia, né a scuola.
A questo punto cerco di estendere l’anamnesi a potenziali eventi avvenuti nelle generazioni precedenti.
La madre mi racconta della morte improvvisa di suo nonno nell’estate del 1943. A quell’epoca il padre della signora, un bambino di 8 anni, vede uscire di casa il padre (bisnonno di T.) e appena dopo sente un terribile scoppio.
Il padre era riverso a terra, dilaniato da una bomba a mano che aveva incautamente maneggiato. Al momento del tragico incidente il bisnonno di T. aveva 44 anni, la stessa età di sua madre. Ho trattato i punti cutanei 8 e 44, applicando i patch per consolidare l’effetto terapeutico in uso nelle Costellazioni Temporali. Dopo 3 settimane di trattamento T. è tornato a scuola senza più manifestare le sue inspiegabili fobie.
venerdì 21 giugno 2024
L'irretimento transgenerazionale di E.
In marzo 2023 si presenta all’osservazione la paziente E., accompagnata dalla madre M. La bambina ha 3 anni di età e da qualche settimana presenta un quadro comportamentale inusuale. Di solito è una bambina molto socievole, radiosa e comunicativa. La madre è molto preoccupata perché E. manifesta nei suoi confronti un attaccamento quasi morboso, manifestato con lamentazione continua e con pianti di disperazione.
E. non vuole più frequentare l’asilo per non allontanarsi da sua madre.
In questo caso clinico non mi è stato possibile somministrare il test cronoposturale, un test che consente di evidenziare risposte di sopravvivenza del sistema nervoso autonomo nella dimensione del tempo (età).
Per questo motivo tratto il punto 3 (4° anno di vita) sulla cute della bambina con applicazione successiva di un patch per il mantenimento degli effetti terapeutici.
Dopo un mese E. torna in visita per verificare eventuali cambiamenti di stato. La bambina manifesta gli stessi sintomi presentati la prima volta e la madre mi riferisce che purtroppo nulla è cambiato nel suo comportamento. Intuitivamente chiedo alla madre se lei stessa è stata esposta ad eventi traumatici nell’infanzia.
Visibilmente emozionata, M. mi racconta del suicidio di sua madre quando lei era un’adolescente di 13 anni (14° anno di età). A questo punto sottopongo M. al test cronoposturale nella sequenza temporale dai 15 anni ai 12.
Come M. raggiunge il punto 13, il suo corpo oscilla con significativa retropulsione (il corpo si sbilancia all’indietro) e in quello stesso momento la piccola si rovescia con la sedia e cade a terra (questo fenomeno viene chiamato entanglement).
Nel momento stesso in cui applico a E. il patch sul punto cutaneo corrispondente ai 13 anni, la bambina si addormenta di colpo. Da quel momento in poi, E. torna ad essere la bambina di sempre. Spiego alla madre che E. ha manifestato un classico esempio di irretimento transgenerazionale; il suo attaccamento morboso nei confronti della madre nasceva da una memoria inconscia della perdita improvvisa della figura materna.
sabato 1 giugno 2024
Le Costellazioni Temporali secondo Di Spazio
Molti conoscono le costellazioni familiari sistemiche, una tecnica di analisi e di intervento terapeutico elaborata dal ricercatore tedesco Bert Hellinger (1925-2019). La tecnica mette in luce dinamiche familiari irrisolte come ingiustizie, esclusioni, privazioni, lutti e fallimenti e mira al ripristino di un ordine all’interno della memoria transgenerazionale.
Il contributo delle costellazioni familiari sistemiche è quello di rappresentare il non detto familiare attraverso la messa in scena degli attori coinvolti (i membri familiari e non solo).
Come si differenziano le costellazioni familiari sistemiche dalle costellazioni temporali (Di Spazio, 1996)? Queste ultime si basano sull’analisi del singolo soggetto attraverso la dimensione temporale mediante un test denominato cronoposturale.
Se per esempio l’individuo soffre di sensi di colpa per un’interruzione volontaria a 25 anni, la tecnica delle Costellazioni Temporali secondo Di Spazio consente di valutarne gli effetti di perturbazione mediante la somministrazione del test cronoposturale.
Il passo successivo è la stimolazione di punti cutanei (i cronozonidi, punti collegati con le diverse età della vita) che mira al riequilibrio delle perturbazioni indotte dagli eventi avversi.
Nel caso delle Costellazioni Temporali non viene fatta luce sul non detto familiare, ma si riporta ordine nell’inconscio individuale, in quello familiare e nel passato transgenerazionale.
Un esempio classico può essere il seguente: il soggetto soffre di cefalea insorta improvvisamente durante l’adolescenza. Il test cronoposturale rileva una perturbazione posturale sul punto 13 (13 anni di età) e l’anamnesi familiare mette in luce che alla stessa età (13 anni) il padre del paziente ha perso suo padre (nonno mai conosciuto dal nipote), deceduto per un incidente sul lavoro (trauma cranico fatale).
Fonte immagine: archivio Di Spazio
martedì 23 aprile 2024
Il test cronoposturale esplora il nostro inconscio
Scrive Allan N. Shore, neuroscienziato americano: “Un’altra mente al di sotto della consapevolezza cosciente, la mente inconscia profonda o inconscio basato sul corpo, è accessibile tramite una regressione strutturale”.
Aggiungo che l’inconscio basato sul corpo è accessibile tramite una regressione temporale.
Possiamo senz’altro affermare che il test cronoposturale viaggia nel tempo biografico dell’individuo alla ricerca delle potenziali vulnerabilità del sistema nervoso autonomo.
Questo viaggio tramite la regressione temporale esplora i diversi livelli del nostro inconscio e ci segnala quando eventi esterni o transgenerazionali si sono sedimentati. Senza il test cronoposturale non sono in grado di sapere come ha reagito il mio sistema nervoso autonomo nel momento in cui è stato esposto a un evento stressante, perché la sua risposta è registrata soltanto a livello inconscio.
Fonte immagine: archivio Di Spazio
sabato 13 aprile 2024
Il collasso dorsovagale in cronobiologia dello stress
Nell'immagine si vede la posizione supina del soggetto che ha effettuato il test cronoposturale sull'età nella quale il sistema nervoso autonomo ha risposto in collassamento (shut down). Il sistema muscolo-scheletrico è inerte e atonico come quello della gazzella raggiunta dalla leonessa (attivazione del circuito dorso-vagale).
Il problema nella specie umana è che il segnale di minaccia vitale, occultato nell'inconscio profondo (lateralizzato a destra), si ripete all'infinito senza risoluzione a meno che non sia promossa terapeuticamente l'autoregolazione del sistema nervoso autonomo. Sul piano neurobiologico la risposta in collassamento del sistema nervoso autonomo corrisponde ai traumi dissociativi registrati nel cervello destro.
domenica 24 marzo 2024
Le 4 reazioni del sistema nervoso autonomo in cronoposturologia
La cronoposturologia (Di Spazio) è una particolare tecnica di intervento clinico che promuove l’autoregolazione del sistema nervoso autonomo e dell’inconscio profondo lateralizzato a destra (come spiega Allan Shore).
Il lavoro terapeutico della cronoposturologia sul sistema nervoso autonomo (SNA) prende le mosse dalla lettura della teoria polivagale di Porges integrata dalla lezione sul Sistema di Inibizione dell’Azione proposto da Henri Laborit. In altre parole, la classica suddivisione dei 3 circuiti indicati da Porges (circuito ventrovagale o della sicurezza, circuito ortosimpatico o della mobilizzazione e infine circuito dorsovagale o della immobilizzazione) viene integrata dal circuito dell’inibizione dell’azione.
Quest’ultimo circuito è il ponte di passaggio fra il circuito ortosimpatico e quello dorsovagale; è un circuito ibrido perché esprime la tipica risposta neuromediata della mobilizzazione (noradrenalina, adrenalina e cortisolo in primis), ma viene contrastata dall’immobilizzazione.
Il soggetto si trova intrappolato in una reazione di paralisi ipertonica che non consente di attaccare, né di fuggire. L’immagine più evocativa di questo stato è quello di rimanere imprigionati in ascensore.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
sabato 9 marzo 2024
Propriocezione e cronopostura
I traumatismi fisici (distorsioni, strappi muscolo-tendinei) generano un’alterazione del sistema propriocettivo che tende a perdurare nel tempo nonostante la riabilitazione fisioterapica. In sostanza, permane una memoria somatica delle asimmetrie generate dal traumatismo. La caduta accidentale, specialmente in età senile, si accompagna molto spesso ad un’amnesia retrograda (“non ricordo come sono caduto”).
L’ipotesi cronosomatica è che l’individuo non ricorda l’accaduto, poiché in quel momento è desincronizzato rispetto al presente. Significa che si manifesta un collasso temporale, un balzo nel passato traumatico del soggetto.
In ogni modo, la somministrazione del test cronoposturale (Di Spazio, 2011) consente di evidenziare eventuali asimmetrie propriocettive che vengono descritte direttamente dal paziente (“sento la gamba sinistra più grande rispetto alla destra, il piede destro è più piccolo rispetto al sinistro, la testa è spostata in avanti a destra, la spalla sinistra è più alta della destra, etc.).
L’intervento sui cronozonidi (punti cutanei collegati con la dimensione temporale) tende a correggere le asimmetrie propriocettive, ristabilendo l’assetto posturale.
mercoledì 7 febbraio 2024
Cronopostura, la faccia nascosta del tono posturale
Cosa s’intende con cronopostura? Differisce dalla classica postura? Con cronopostura intendiamo le fluttuazioni del tono posturale osservate mediante un test specifico, il test cronoposturale.
Queste fluttuazioni non sono mai evidenti durante una normale analisi del tono posturale, perché sono di norma occultate dalla compensazione muscolare generata dall’organismo (fino al momento in cui non viene compromessa la stabilità posturale osservata di frequente nella fase di senescenza).
Solo attraverso la somministrazione del test cronoposturale siamo nella favorevole posizione di osservare eventuali criticità posturali (deviazioni del fisiologico ortostatismo).
Questo test è in grado di evidenziare quando (età) il nostro sistema nervoso autonomo ha registrato risposte di pericolo o di minaccia vitale senza la possibilità di autoregolazione.
L’intervento stimolatorio sui cronozonidi (punti cutanei relativi alle diverse età della vita) è in grado non soltanto di sostenere l’autoregolazione del sistema autonomico, ma anche di armonizzare il naturale tono posturale.
Fonte immagine: archivio Di Spazio
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