giovedì 9 ottobre 2025

Le metastasi vertebrali sono casuali?

La localizzazione delle metastasi vertebrali è casuale? Perché vengono interessate una o più vertebre? Si tratta solo di stadiazione della patologia o possiamo leggere anche altri significati? Come interpretiamo queste localizzazioni secondo la cronobiologia dello stress? Illustro un esempio clinico: paziente di 69 anni con diversi secondarismi, fra cui 2 lesioni vertebrali in corrispondenza della 10° toracica (D10) e della 3° lombare (L3). Cosa emerge dall’anamnesi? La paziente ha perso suo padre quando aveva 22 anni (23°anno = D10) e suo fratello a 37 (38°anno = D10). Inoltre ha perso la madre a 32 anni (33° anno = L3). Questo caso emblematico suggerisce il legame con eventi luttuosi nel passato della paziente che si manifestano sul piano fisico con la presenza di secondarismi nelle vertebre collegate sul piano temporale. Questa lettura ci consente di intervenire sul piano emozionale trattando i punti riflessi delle età coinvolte sul circuito cronodattilo per alleviare il carico psichico inconscio di questi eventi avversi. Fonte immagine: archivio Di Spazio

domenica 5 ottobre 2025

A cosa servono le Costellazioni Temporali?

Che finalità hanno le Costellazioni Temporali(CT)? A cosa servono? A chi sono utili? Le CT rappresentano un affascinante viaggio nella dimensione del Tempo per mettere in luce le risposte del nostro sistema nervoso autonomo alle avversità dell’esistenza. La nostra memoria cosciente non è in grado di processare consapevolmente quanto ci è accaduto nel corso del Tempo; può costruire una narrazione emozionale sugli eventi conosciuti, ma non sappiamo in realtà cosa è stato registrato nelle profondità del nostro inconscio. Le CT ci consentono di relazionarci in modo singolare sulle finestre temporali, in cui il sistema nervoso autonomo è rimasto imprigionato in uno schema automatico di sopravvivenza. Tutto questo produce l’effetto di generare risposte comportamentali difensive che compromettono l’equilibrio energetico del sistema corpo-mente. Non solo, ma attraverso le CT siamo in grado di valutare l’effetto di memorie transgenerazionali che vincolano la nostra progressione nel solco del Tempo. Le tecniche associate alle CT ci aiutano inoltre a sovrascrivere le memorie inconsce di sopravvivenza con una provvidenziale memoria di sicurezza. Fonte immagine: archivio Di Spazio

mercoledì 24 settembre 2025

Primo seminario universitario di cronobiologia dello stress di V. Di Spazio

Il 29 novembre 2025 si terrà il primo seminario universitario di Cronobiologia dello stress di V. Di Spazio nel contesto del Master in Medicine Naturali e Naturopatia, attivato presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Tor Vergata di Roma. Relatrice del seminario sarà la prof.ssa Tania Ordonselli, docente del Master: un riconoscimento importante per questo filone di ricerca dopo circa 30 anni dalla sua scoperta (1996-2026). Il seminario si terrà presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Tor Vergata (Aula Bovet) in via Montpellier 1 a Roma. L'evento è gratuito ed è aperto agli interessati. La prenotazione è obbligatoria all'indirizzo luana.sbardella@gmail.com

lunedì 8 settembre 2025

Seminario pratico di Costellazioni Temporali il 18 ottobre 2025

Sabato 18 ottobre 2025 sarò a Cinto Euganeo (PD), ospite del dr. Silvio Bartolomei (www.silviobartolomei.it), coach e costellatore, per un seminario innovativo di Costellazioni Temporali. Dalle 14,00 alle 18,00 faremo insieme un seminario esperienziale (sessioni di pratica), dedicato alla risoluzione dei traumi emotivi attraverso la dimensione del Tempo. Vi aspetto per condividere le ultime scoperte. Fonte immagine: Dr. Silvio Bartolomei

giovedì 28 agosto 2025

Caduta accidentale e collasso temporale

La maggior parte di noi ha fatto esperienza di cadute accidentali nel corso della vita. Se non ci sono state conseguenze particolari come fratture ossee, l’episodio viene apparentemente derubricato nella nostra memoria somatica. L’interrogativo a cui rispondere è il seguente: la caduta accidentale è stato il frutto della mia momentanea distrazione o rivela altre informazioni a me ignote? Quali sono le differenze? Se la caduta accidentale è l’esito della mia distrazione temporanea (“non avevo visto l’ultimo gradino”), allora l’evento non riveste particolare importanza nella maggior parte dei casi; se invece la caduta è l’effetto di un transitorio black out (“non so come, ma mi sono ritrovato a terra”), si tratta molto probabilmente di un collasso temporale. Cosa significa? Nel momento del black out il mio corpo non si trova più nel Presente, ma è dislocato in un’altra regione del Tempo (di solito è il passato). In questi casi è importante valutare una possibile correlazione fra il mese dell’incidente (orologio circannuale) e una pregressa sindrome d’anniversario. Per esempio, sono caduto in febbraio, lo stesso mese in cui in passato ho perso una persona cara. La consapevolezza della relazione con un evento avverso pregresso non è sufficiente, ma è necessario ricalibrare la risposta del sistema nervoso autonomo mediante il test cronoposturale (che documenta la connessione tramite instabilità posturale) e il trattamento del cronozonide corrispondente. Fonte immagine: prof. Luca Lavatori

martedì 29 luglio 2025

Trauma is not an event

Trauma is not an event; trauma is a response. Dr. Stephen Porges Posso trattare un evento avverso accaduto alle 11,00 circa del mattino? Posso valutare la risposta del sistema nervoso autonomo in relazione all’orario dell’evento? La risposta è sì! In questo caso si somministra al soggetto il classico test cronoposturale e si valuta l’eventuale risposta astasica (per astasia s’intende l’incapacità di mantenere la stazione eretta). Se, per esempio, il soggetto avverte una retropulsione sul punto ore 11,00, possiamo intervenire mediante la stimolazione del punto di agopuntura CV11 localizzato a circa 4 dita sopra l’ombelico. La stimolazione del punto CV11 tenderà a ripristinare la stazione eretta sull’orario considerato (orologio circadiano). Il ripristino della stazione eretta coincide con la modificazione dello stato autonomico che torna nell’orbita del circuito ventrovagale dopo aver rilasciato la risposta di allerta tipica della piattaforma ortosimpatica (fight-or-flight response). Fonte immagine: archivio Di Spazio Fonte immagine: archivio Di Spazio

sabato 21 giugno 2025

Costellazioni Temporali e inconscio profondo

Cosa sono le Costellazioni Temporali (Di Spazio, 1996)? Le Costellazioni Temporali consentono l’esplorazione delle regioni più profonde del nostro inconscio, quelle regioni dove non si manifesta cognizione consapevole, né verbalizzazione; è il corpo che parla direttamente attraverso la dimensione del Tempo e che manifesta in maniera puntuale quando il trauma emotivo ha lasciato il segno. Ma chi svolge il ruolo del Costellatore Temporale? Si tratta dell’operatore come nelle Costellazioni Familiari? In questo caso non è l’operatore, ma il sistema tonico-posturale del Costellato che può sbilanciare il corpo (anteropulsione, retropulsione, lateropulsione, circonduzione o cedimento) durante la somministrazione del test cronoposturale. Attraverso le variabili del sistema tonico-posturale il corpo si comporta come un vero Oracolo. Risponde in modo preciso alle nostre domande attraverso il linguaggio motorio senza possibilità di false interpretazioni. Il sistema tonico-posturale mette in luce il comportamento del nostro sistema nervoso autonomo nella dimensione temporale. Le mappe temporali disposte sulla cute consentono infine il rilascio emozionale dei traumi biografici e transgenerazionali. Fonte immagine: prof. Luca Lavatori

venerdì 13 giugno 2025

Traumi infantili e Costellazioni Temporali

E’ possibile valutare se nella prima infanzia siamo stati esposti a traumi emotivi? Nella maggior parte dei casi non abbiamo una memoria episodica cosciente in grado di ricordare quanto potenzialmente accaduto. Ho sofferto al momento della nascita o ne porto ancora le conseguenze? L’incidente avuto a 2 anni ha lasciato il segno? La separazione dei miei genitori a 3 anni mi ha bloccato in un circuito neurale di sopravvivenza? Le strane attenzioni dell’amico di mio padre quando avevo 5 anni possono aver innescato la mia avversione verso il genere maschile? In questa ricerca possiamo fare affidamento al test cronoposturale che indica con estrema precisione l’età coinvolta da un evento avverso. Questo test misura la risposta del nostro sistema nervoso autonomo rispetto agli eventi della nostra vita (e non solo). Se la stabilità tonico-posturale indica una risposta di sicurezza del sistema nervoso autonomo, qualsiasi segnale di instabilità rivela al contrario il reclutamento dei sistemi difensivi automatici. L’intervento sui punti cutanei del Tempo e la somministrazione degli esercizi crononeurali insieme alla cosiddetta manovra Michela (movimento somatico che consente l’immediato accesso al circuito di sicurezza e che prende il nome dalla Paziente che l’ha eseguita spontaneamente) consentono di sovrascrivere la precedente memoria difensiva con quella nuova di sicurezza. Fonte immagine: archivio Di Spazio

lunedì 9 giugno 2025

Le Costellazioni Temporali (Di Spazio)

Che cosa sono le Costellazioni Individuali Temporali (Di Spazio) e come si differenziano da quelle Familiari Sistemiche? Queste ultime sono “guidate” da un Costellatore che ha il ruolo di percepire il Campo e di conseguenza consentirne la manifestazione. Nel caso delle Costellazioni Individuali Temporali (o più sinteticamente Costellazioni Temporali) il ruolo del Costellatore viene assunto dal corpo del Paziente, o meglio dal suo sistema tonico-posturale. Quest’ultimo viene orientato nella dimensione del Tempo (orologi anagrafico, circannuale e circadiano) mediante la somministrazione di un particolare test (test cronoposturale) e reagisce attivando due sole possibili risposte: stabilità o instabilità posturale. L’instabilità posturale indica il dominio di circuiti neurali di sopravvivenza. Circa 30 anni di ricerca sulla dimensione temporale (cronosomatica, Di Spazio 1996) hanno dimostrato che il Corpo è una perfetta macchina del Tempo. Poniamo l’esempio di un lutto familiare a 6 anni di età e chiediamoci come sia possibile intervenire sugli effetti di questa esperienza traumatica sul nostro inconscio profondo. Poiché l’evento ha condizionato una risposta di sopravvivenza nel nostro sistema nervoso autonomo (abissalmente distante sul piano evolutivo dai circuiti cognitivi), abbiamo la possibilità di intervenire sui punti cutanei del tempo (i cosiddetti cronozonidi), amplificandone l’azione terapeutica di rilascio attraverso movimenti corporei prestabiliti. Come capire se sono stati metabolizzati gli effetti del trauma? Come sempre, risponderà il nostro oracolo, il Corpo, che interrogato sull’età del trauma, reagirà mediante la risoluzione spontanea e automatica dell’instabilità tonico-posturale. Fonte immagine: archivio Di Spazio

lunedì 2 giugno 2025

Il fungo Cordyceps e la Mente Errante

In natura il fungo parassitoide Ophicordyceps unilateralis s’impianta sull’estremità cefalica della formica, la infetta con specifici neuromediatori e in questo modo obbliga la preda a salire sulla sommità dell’albero; questa crudele manipolazione ha la finalità di consentire la maturazione delle spore per effetto della luce e del calore solare. Il parassita si nutre delle risorse energetiche della formica fino alla morte di quest’ultima. A questo punto le spore, ormai mature, cadono in basso infettando il resto della colonia di insetti. Nella nostra specie questo parassita prende il nome di Mente Errante. Ci fa credere di essere gli autori di convinzioni sabotanti (autosabotaggio), ma agisce nell’oscurità e nell’invisibilità manipolando ad arte i nostri pensieri (neurosabotaggio). A differenza del Cordyceps visibile sulla testa della formica, il nostro Nemico si occulta nei nostri processi mentali, infestandoli. Quando ascoltiamo questo temibile sabotatore, si innescano convinzioni negative che ci spingono a decisioni o ad azioni irreparabili e distruttive. Leggi il mio manuale operativo “Disobbedire alla Mente Errante” per opporti a questa tossica schiavitù. Fonte immagine: prof. Luca Lavatori

mercoledì 28 maggio 2025

Resilienza e Memoria Autonomica

La resilienza di un individuo indica la capacità di affrontare e superare contesti ed eventi avversi. Ma come si misura la resilienza? Come si potenzia la resilienza? La variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è un parametro scientifico affidabile per misurare la resilienza di un soggetto. Ma se la HRV è bassa (indice di ridotta resilienza), come si può correggere e incrementare questo valore? Il test cronoposturale è un test clinico (Di Spazio) affidabile in grado di misurare la resilienza nella dimensione del Tempo (orologi anagrafico, circannuale, circadiano). In altre parole il test misura la risposta della nostra Memoria Autonomica (Di Spazio, 2025), una funzione diversa dalla memoria autobiografica dell’individuo, perché rispetto a quest’ultima non è soggetta a deterioramento. La nostra Memoria Autonomica è talmente estesa che mantiene traccia di eventi traumatici transgenerazionali (vedi il mio post intitolato “Trauma transgenerazionale dopo 104 anni”). In base ai risultati del test cronoposturale abbiamo la possibilità di intervenire sulla risposta neurobiologica del nostro sistema nervoso autonomo, bloccato nella modalità di sopravvivenza (resilienza ridotta). Fonte immagine: archivio Di Spazio

venerdì 16 maggio 2025

Presentazione del libro di Andrea Fredi il 29 maggio 2025

Si terrà giovedì 29 maggio 2025 la presentazione dell'ultimo libro di Andrea Fredi "Riscrivere la matrice con Ager" presso la Sat (Società Alpinisti Tridentini) in via Manci 57 a Trento (ore 18,00). Sarà un'occasione molto importante per la divulgazione dei temi legati alla cronobiologia dello stress. Parleremo con il pubblico con lo scopo di introdurre il concetto del corpo-mente come perfetta macchina del Tempo. Per motivi organizzativi si richiede la prenotazione gratuita a info@andreafredi.com

lunedì 31 marzo 2025

Amnesia Globale Transitoria e trauma transgenerazionale

L’amnesia globale transitoria (Transient Global Amnesia, TGA) si caratterizza per un’improvvisa perdita di memoria (anterograda e retrograda). Interviene difficoltà di ricordare fatti ed eventi passati, ma anche difficoltà nell’apprendere nuove informazioni. Questa particolare manifestazione tende di norma a risolversi nelle 24 ore. Uno studio molto importante del prof. Manfredini dell’Università di Ferrara, uno fra i maggiori cronobiologi a livello mondiale, ha dimostrato che l’amnesia globale transitoria tende a manifestarsi statisticamente fra le 10,00 e le 11,00 del mattino e fra le 16,00 e le 17,00 del pomeriggio. Pur non essendo chiara l’eziopatogenesi della TGA, il prof. Manfredini sospetta che la causa possa essere legata allo stress. Descriverò ora un singolare caso clinico che conferma l’eziopatogenesi stressogenica proposta da questo scienziato. La mattina del 13 agosto 2008 la Paziente XY si sveglia alle 6,00 e spegne il timer sul comodino. Da quel momento in avanti si verifica il black out con compromissione della memoria. La paziente è disorientata e in crisi ansiosa, tanto da essere portata al P.S. della sua città. La diagnosi del medico d’urgenza è di sospetta crisi epilettica (la Paziente aveva avuto scosse cloniche ai 4 arti); gli esami eseguiti (EEG e Tac senza m.d.c.) non hanno rilevato alcuna criticità. Lo stato di straniamento con perdita di memoria perdura fino al primo pomeriggio e poi si risolve progressivamente. Ora vediamo i possibili collegamenti secondo la cronobiologia dello stress. Il nonno paterno della Paziente (deceduto circa 9 anni prima della nascita di XY) il giorno 13 agosto 1965 al mattino presto accusa un malore con emiparesi sinistra e la situazione peggiora rapidamente con exitus alle 14,30 del pomeriggio (lo stesso orario di insorgenza e risoluzione della TGA della Paziente). Il padre di XY muore il 17 agosto 2021 alle ore 14,30. Questi dati suggeriscono un importante collegamento fra la comparsa della TGA della Paziente e il trauma transgenerazionale (morte del nonno paterno). Fonte immagine: Prof. Luca Lavatori

mercoledì 12 marzo 2025

Trauma transgenerazionale dopo 104 anni

La paziente XY di anni 62 accede al P.S. il 12 febbraio 2025 per dolori ingravescenti al fianco destro irradiati all’addome, comparsi verso le 8 del mattino. La paziente viene trattata per sospetta colica renale destra e la somministrazione di 2 boli di morfina non attenua il dolore molto intenso (valore 9/10 sulla scala VAS). Il dolore recede in modo significativo verso le 17,30. La paziente sospetta che la causa del disturbo possa essere un trauma transgenerazionale. Per questo motivo nei giorni successivi consulta i registri parrocchiali del paese d’origine della famiglia. Cosa scopre? Viene alla luce che lo zio paterno è deceduto a 9 anni per peritonite da esiti di appendicite il 12 febbraio 1921 (lo stesso giorno e lo stesso mese del ricovero in ospedale) alle ore 17,30 (lo stesso orario in cui recede il dolore al fianco destro). Dopo 104 anni la nipote rivive quel tragico evento. (Fonte immagine: archivio Di Spazio)

lunedì 3 marzo 2025

Tesi universitaria di master in cronobiologia dello stress

Per la prima volta dal lontano 1996, data nella quale è stata scoperta la mappa spinale del Tempo (Di Spazio, 1996), la cronobiologia dello stress ha ricevuto il suo primo riconoscimento a livello accademico. Il primo marzo 2025 è stata discussa la tesi di master in medicina naturale alla facoltà di medicina e chirurgia dell’università Tor Vergata di Roma dalla dottoressa Tania Ordonselli, medico specialista in medicina d’urgenza; il titolo della tesi sperimentale “Cronobiologia dello Stress e Fitoterapia” illustra il carattere innovativo della metodica trattata. La dottoressa ha trattato non soltanto la teoria alla base della cronoriflessologia dello stress, ma ha integrato il suo studio con dati strumentali oggettivi (variabilità della frequenza cardiaca e valutazione dei flussi elettrici cerebrali). Con l’analisi dei dati strumentali è stato possibile dimostrare con successo la variazioni dello stato autonomico e della resilienza. Congratulazioni alla dottoressa Tania Ordonselli per il traguardo raggiunto! (Fonte immagine: archivio Di Spazio)

domenica 12 gennaio 2025

Cronobiologia dello stress e Memoria Autonomica

Cardine centrale della cronobiologia dello stress è la cosiddetta Memoria Autonomica (Di Spazio, 2025). Secondo Porges, padre dell’approccio polivagale, la neurocezione è il processo attraverso il quale il sistema nervoso effettua una valutazione del rischio senza ricorrere alla consapevolezza. Questo processo automatico coinvolge aree cerebrali che valutano gli indizi di sicurezza, pericolo e minaccia per la vita. La Memoria Autonomica viene rilevata mediante la somministrazione del test cronoposturale; questa particolare dotazione mnestica non si collega alle funzioni cognitive superiori, ma mette in luce lo stato neurobiologico dell’organismo nella dimensione del Tempo. In altre parole, la Memoria Autonomica rappresenta la registrazione temporale di eventi stressanti che hanno determinato il reclutamento dei circuiti di sopravvivenza del sistema nervoso autonomo. La registrazione degli eventi avversi non si limita a quelli biografici, ma si estende indietro nel Tempo ai traumi transgenerazionali. L’esposizione ad un evento avverso a 6 anni di età può aver generato una risposta di mobilizzazione (collegato a pericolo). Il problema non risiede nella risposta adattativa del sistema nervoso autonomo in quella precisa finestra temporale, ma nell’attivazione sine fine di quella risposta. La stimolazione dei cronozonidi (punti del Tempo localizzati sulla superficie cutanea) consente di disattivare la risposta di mobilizzazione (attacco o fuga) del sistema nervoso autonomo e di riportarlo in sicurezza (circuito ventrovagale). Fonte immagine: archivio Di Spazio