Benvenuti sul blog di cronosomatica
- Temi del blog: cronosomatica, psicobiologia del trauma emotivo, riflessioni e strategie di sopravvivenza per vivere più leggeri
domenica 17 dicembre 2023
The Finger-Postural Reflex (FPR, Di Spazio 2019)
As American neurophysiologist Stephen W. Porges, the extraordinary theorist of the polyvagal theory, explains, our sense of inner security can be enhanced by activating the resources of the ventrovagal circuitry of the autonomic nervous system.
In other words, it means that I can increase inner security only by dialoguing with the autonomic nervous system, avoiding the trap of cortical narrative with its false beliefs.
In life, the sense of security is greatly influenced by the environmental variables that determine our physiological state (I am calm, everything is fine, or I am worried, I am anxious, I am afraid, the world is collapsing on me, etc.).
At this point an inescapable question arises: do I spend my existence as a leaf in the wind, or can I enhance inner security to be less affected by external events?
Here the value of resilience emerges, which is usually understood as the individual's ability to impact adverse events more or less positively. But resilience coincides with inner security; I am resilient because I feel secure. A reliable index of inner security is postural analysis according to specific measures.
The postural joystick technique is based on the use of two reflexes, the finger-postural r. (Di Spazio, 2019) and the oculomotor-postural r. (Di Spazio, 2020).
Through intentional activation of these two reflexes, they are able to generate a controlled swing in a given postural direction (forward, backward, right lateral, left lateral, right anterior oblique, left anterior oblique, right posterior oblique, and left posterior oblique).
Training these reflexes in psychosomatics enhances the sense of self-esteem and increases the ability to connect.
Fonte immagine: archivio Di Spazio
sabato 25 novembre 2023
Controllo posturale e sci
Il Maestro di sci Enrico Gardumi (@maestroenrico) è il primo sperimentatore in assoluto dell’utilizzo dei riflessi digitoposturali (Finger Postural Reflexes, FPR) da me scoperti nel 2019. Questi riflessi consentono una fine regolazione dell’assetto posturale dinamico durante la discesa con gli sci.
La correzione dell’assetto avviene in modo molto più fluido rispetto a quella volontaria esercitata sulla muscolatura.
Un altro ambito nel quale è possibile utilizzare con successo i riflessi digitoposturali è il salto con gli sci.
In questo caso durante la fase di volo l’atleta è in grado di bilanciare e correggere il suo assetto posturale attraverso la gestione di questi riflessi.
E’ molto importante esercitare a secco questa particolare tecnica per incrementare la velocità di attivazione del riflesso stesso.
(Fonte immagine: per gentile concessione di Enrico Gardumi)
martedì 21 novembre 2023
Calibrare il vago con la Cronoregolazione Vagale
Calibrare attraverso la dimensione del Tempo il circuito ventrovagale, circuito neurobiologico collegato con sicurezza e connessione, è l’obbiettivo della Regolazione Cronovagale sec. Di Spazio.
Questa particolare tecnica consente di intervenire esattamente sull’età, in cui il sistema nervoso autonomo è rimasto imprigionato nei circuiti di sopravvivenza (pericolo-mobilizzazione, minaccia vitale-immobilizzazione).
La persistenza di schemi difensivi, scaturiti dall’esposizione ad uno o più eventi avversi, genera nell’organismo un’infiammazione cronica di basso grado e nell’apparato psicoemotivo uno stato tossico di continua allerta o peggio di “collasso”.
Attraverso il Test Cronoposturale siamo in grado di localizzare con precisione l’età in cui il circuito ventrovagale è entrato in sofferenza e abbiamo la possibilità di ricalibrare il medesimo attraverso i cosiddetti cronozonidi (precisi punti cutanei che riproducono le diverse età).
In questo modo si consente la riattivazione del circuito ventrovagale, laddove (età) aveva dovuto lasciare il passo ai meccanismi di autodifesa e conservazione.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
mercoledì 25 ottobre 2023
Cronoposturologia ed effetto antiaging
A che cosa può servire la somministrazione del test cronoposturale? Il test consente di mettere in luce specifiche età della vita, laddove il sistema nervoso autonomo è rimasto prigioniero in una modalità di sopravvivenza (pericolo o minaccia vitale).
La persistenza nel tempo di uno schema autonomico condizionato da risposte a segnali di minaccia genera uno stress ossidativo cronico in grado di compromettere l’equilibrio omeostatico.
La correzione cronoindotta della postura indica non soltanto l’autoregolazione del sistema nervoso autonomo, ma promuove una efficace azione senolitica.
In altre parole, frena l’invecchiamento precoce dell’organismo. L’azione terapeutica, cioè la stimolazione dei cronopunti coinvolti da eventi avversi, consente la riorganizzazione dello stato autonomico e la rimozione spontanea degli schemi comportamentali difensivi.
Fonte immagine: archivio Di Spazio
martedì 17 ottobre 2023
Si può invertire la freccia del Tempo?
Nel contesto della tecnica cronosomatica il test cronoposturale (Di Spazio, 2011) consente di piegare la freccia del tempo nella dimensione fisica; in altre parole, può modificare retroattivamente le esperienze negative passate (non l'evento) e migliorarne gli effetti nel presente.
In che modo? La stimolazione delle coordinate temporali (cronozonidi) disposte lungo precise linee cutanee facilita l’autoregolazione del sistema nervoso autonomo (e dell’inconscio profondo), modificando la risposta di pericolo o di minaccia vitale attivata da un evento avverso a una determinata età.
lunedì 25 settembre 2023
Trauma transgenerazionale in paziente pediatrica di 3 anni
Alla mia osservazione giunge una bimba di 3 anni accompagnata dalla madre. La piccola, carattere solare ed estroverso, ha improvvisamente mutato il suo comportamento, sviluppando un attaccamento morboso verso la madre.
Di giorno è piagnucolosa, lamentosa, e cerca di attirare in tutti i modi l’attenzione su di sé. La madre, esasperata e preoccupata, mi chiede aiuto per risolvere il problema.
In prima seduta ho trattato il cronopunto 3 (4° anno di età) e aggiunto un Fiore di Bach. Alla seconda seduta dopo 3 settimane il quadro psicoemotivo della bimba non era cambiato.
Ho chiesto alla madre se avesse avuto pesanti eventi avversi nel corso della sua vita per poter chiarire meglio il comportamento inusuale della figlia.
La madre mi rivela che quando aveva 13 anni sua madre (nonna della piccola) si era suicidata. Somministro alla madre il test cronoposturale e nel momento in cui tocca con i piedi il punto 13 oscilla violentemente; nello stesso momento, la piccola che era seduta sulla sedia si rovescia e cade per terra (effetto entanglement).
Il segnale molto chiaro di sincronicità mi ha permesso di trattare il cronopunto 13 (in questo caso l’agopunto CV8 sul Vaso Concezione).
Appena applicato il patch, la bimba si è addormentata immediatamente. Alla terza seduta dopo 21 giorni la bimba era tornata ad essere di nuovo tranquilla e ristabilita.
Ho spiegato alla madre che il comportamento di sua figlia era determinato dall’attivazione di quella tremenda memoria ancestrale; in altre parole, la piccola sentiva a livello di inconscio profondo che a breve avrebbe perso sua madre.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
lunedì 18 settembre 2023
Sistema nervoso autonomo e traumi dell'ancestralità
Il nostro sistema nervoso autonomo è in ultima analisi un kit biologico di sopravvivenza che ci accompagna durante la vita.
La sua risposta agli eventi avversi dipende da 3 fattori:
1. Eventi avversi durante l’esistenza.
2. Memorie somatiche legate alla nostra ancestralità comune (le risposte di allerta sviluppate attraverso migliaia di generazioni).
3. Ancestralità familiare (i traumi emotivi dei nostri Antenati).
Il legame del sistema nervoso autonomo con l’ancestralità indica come l’orizzonte temporale delle nostre risposte inconsce sia molto ampio.
La cronosomatica ci aiuta a risolvere questi blocchi.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
sabato 16 settembre 2023
Sclerosi multipla e cronoposturologia
Ho trattato una paziente di 47 anni con sintomatologia da Sclerosi Multipla in trattamento farmacologico da 2 anni.
Il test cronoposturale esplorativo ha evidenziato sul punto 42 (43° anno di età) severa anteropulsione con flessione del tronco e perdita immediata di forza muscolare negli arti inferiori. Alla luce della teoria polivagale di Porges questo cedimento strutturale (shut down) è da interpretare come attivazione del circuito dorsovagale, circuito collegato con la risposta di minaccia vitale del sistema nervoso autonomo. La successiva stimolazione vibratoria dell'apofisi spinosa di D5 ha generato un riflesso in sede cefalica e simultaneamente riverberazione lungo l'arto inferiore destro fino al piede (decorso di GB in medicina tradizionale cinese). Nella paziente la malattia ha esordito con disestesie e perdita di forza muscolare nell'arto inferiore destro. Ho applicato i cerotti (Chronopatching) sul punto D5 e ventralmente sul CV12 (Vaso Concezione). Il Vaso Concezione 12 corrisponde al 43° anno di età secondo il mio metodo (cronosomatica). Infatti i circuiti temporali da me individuati si localizzano in corrispondenza del Vaso Governatore, del Vaso Concezione e sulle dita delle mani (circuito cronodattilo).
Il successivo test cronoposturale (test valutativo), somministrato subito dopo l'applicazione dei cerotti, ha mostrato netto miglioramento della postura e della forza muscolare sul punto 42.
venerdì 14 aprile 2023
Traumi emotivi e memoria muscolare
La teoria polivagale di Porges illustra la risposta del sistema nervoso autonomo ai segnali di pericolo attraverso 3 fondamentali circuiti: il circuito ventrovagale connesso alla sicurezza, quello ortosimpatico basato sulla risposta Fight-or-Flight e infine il circuito dorsovagale, associato allo spegnimento (shut down). Dinanzi ai segnali di pericolo o di minaccia vitale il sistema nervoso guida la risposta muscolare nei circuiti ortosimpatico e dorsovagale attraverso mobilizzazione e immobilizzazione. Questo significa che sono i muscoli a sedimentare per primi le informazioni legate agli eventi stressanti. Il Test Cronoposturale è un test clinico altamente preciso per misurare la risposta del sistema nervoso autonomo nella dimensione del Tempo. Le eventuali oscillazioni posturali indicano in ultima analisi l'impegno delle diverse catene muscolari come risposta somatica all'evento avverso. Poiché sarebbe praticamente impossibile regolare la risposta delle singole catene muscolari, si può intervenire con successo trattando i punti cutanei dei circuiti temporali (dorsale, ventrale e cronodattilo). I punti interessati vengono trattati con l'applicazione dei cosiddetti "Stabilizzatori Posturali", patch di 10 millimetri di diametro, che vengono mantenuti in loco per 21 giorni.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
domenica 26 febbraio 2023
Il test cronoposturale, il cervello destro e il trauma coaching
Scrive Allan N. Schore in “Psicoterapia con l’emisfero destro”: “L’emisfero destro media la nostra risposta emotiva e corporea al pericolo, alle sfide ambientali, al dolore e allo stress. Media i sistemi di attacco e fuga e freezing attraverso le sue connessioni con il sistema nervoso autonomo e quello ormonale.”
Il test cronoposturale mette in luce i coinvolgimenti diretti del sistema autonomico e del cervello destro, substrato biologico dell’inconscio e delle memorie emotive implicite. Per questi motivi il test si inserisce in modo estremamente coerente nella cornice teorica polivagale di Porges e in quella regolatoria affettiva di Schore.
Quando il soggetto manifesta una risposta di cedimento posturale durante il test può comparire una reazione di pianto disperato e incoercibile ad una determinata età, segno evidente di coinvolgimento del cervello destro.
Il paziente può esprimere anche emozioni come rabbia, impotenza, rifiuto e disperazione senza essere in grado di offrire una spiegazione del motivo (memorie emotive implicite depositate nel cervello destro e non disponibili alla soglia di coscienza).
L’emersione di cariche affettive negative durante la somministrazione del test rappresenta il primo passo verso la regolazione autonomica e l’integrazione di emozioni dissociate.
Il test cronoposturale può essere considerato a tutti gli effetti un vero viaggio nel Tempo (nella biografia del paziente) e in grado di far emergere le memorie emotive criptate nel nostro cervello destro; per le sue straordinarie implicazioni cliniche il test rappresenta inoltre uno strumento indispensabile nel trauma coaching.
Fonte immagine: archivio Di Spazio
giovedì 2 febbraio 2023
Il test cronoposturale e l'emisfero destro
Il test cronoposturale misura la risposta del sistema nervoso autonomo nel tempo. Eventuali oscillazioni dell’equilibrio posturale (anteropulsione, retropulsione, lateropulsione, cedimento) sono indice di non sicurezza del sistema nervoso autonomo (SNA) nella finestra temporale coinvolta.
In altre parole, il SNA in quel punto del tempo (età) riproduce una modalità di pericolo o di minaccia vitale che dissipa energia vitale e genera schemi comportamentali difensivi, registrati come memorie emotive negative nell’emisfero destro (sede delle memorie emotive implicite e della risposta inconscia).
Questo schema autonomico si ripete all’infinito, condizionato dalla reazione ai segnali di pericolo, anche quando questi ultimi sono cessati.
Lo schema difensivo si protrae nel tempo assumendo caratteri disfunzionali, perché desincronizzati e decontestualizzati rispetto all’evento originario.
L’intervento terapeutico sulla coordinata temporale corrispondente all’età coinvolta (Cronoaptica) promuove il ritorno al circuito di sicurezza del sistema nervoso autonomo secondo la triade gerarchica di Porges.
In questo modo, anche gli schemi difensivi associati tendono progressivamente a ridursi, perché non più funzionali.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
martedì 31 gennaio 2023
Cronocezione neurobiologica e traumi transgenerazionali
L’esperienza clinica in cronosomatica e, in particolare, lo studio delle risposte attivate dal test cronoposturale indicano che il nostro sistema nervoso autonomo non risponde soltanto ai segnali di pericolo o di minaccia vitale degli eventi postnatali.
Le sue proprietà di reazione agli eventi stressanti risalgono indietro nel tempo delle generazioni passate. Come si evidenzia questa cronocezione neurobiologica?
Attraverso il test cronoposturale è possibile mettere in luce una età sincronizzata con gli eventi passati.
Poniamo l’esempio di una paziente diciottenne che non ha mai conosciuto il nonno paterno, scomparso quando suo padre aveva 22 anni.
Si testa la posizione 22 per valutare eventuali risposte cinetico-posturali su quella finestra di tempo; se la paziente rimane stabile sul punto, possiamo escludere un suo coinvolgimento neurobiologico, ma se presenta attivazione cinetico-posturale allora viene confermata la sincronizzazione transgenerazionale.
(Fonte immagine: archivio Di Spazio)
mercoledì 25 gennaio 2023
Traumi transgenerazionali e sistema nervoso autonomo
Io non credo che il tempo
sia uniforme.
Terence Mc Kenna
Il test cronoposturale è un test fondamentale in cronosomatica, poiché rivela la potenziale disregolazione del sistema nervoso autonomo nella dimensione del tempo. Siamo portati a credere che il sistema nervoso autonomo (SNA) reagisca a segnali di pericolo e di minaccia vitale, esperienze alle quali siamo stati esposti nella vita fino al momento presente. Le mie ricerche indicano invece che il SNA reagisce anche a traumi avvenuti nelle generazioni passate.
A tale proposito illustro il seguente caso clinico: una mamma mi porta in visita la figlia di quasi quattro anni, perché la bambina manifesta da quasi 10 mesi un attaccamento morboso nei suoi confronti. Piange spesso in modo disperato se non c’è un contatto fisico diretto e lamenta nausea e algie addominali ricorrenti.
Ho trattato sulla bambina il cronopunto collegato con il 4° anno di età (C3) senza un miglioramento sensibile.
Alla seconda seduta ho somministrato il test cronoposturale alla madre sulla sequenza 15-12 anni, poiché la paziente aveva perso improvvisamente sua madre (nonna materna della bambina) a 13 anni.
Nello stesso momento in cui la paziente ha toccato il punto 13 e ha cominciato ad oscillare (retropulsione), la bambina si è improvvisamente rovesciata dalla sedia ed è caduta a terra (fenomeno di entanglement).
Non dimentichiamo che la bambina fino a quel momento aveva continuato a piangere e a lamentarsi.
Ho applicato il patch alla madre sul cronopunto corrispondente ai 13 anni e già la piccola aveva ridotto le crisi di pianto.
A quel punto ho applicato alla bambina il patch sullo stesso punto della madre (13 anni) e poco dopo si è addormentata.
Questo indica un immediata trasformazione del campo morfico (come direbbe Rupert Sheldrake) transgenerazionale.
Ho spiegato alla madre che sua figlia esprime inconsciamente attraverso le manifestazioni di attaccamento morboso (pianto ricorrente e bisogno di contatto fisico continuo) il terrore di perderla.
Il caso succitato indica un dato sconvolgente: l’estensione temporale a cui risponde il SNA non si arresta al nostro ciclo biologico, ma copre anche gli eventi delle generazioni che ci hanno preceduto.
L’immagine riprodotta riguarda un soldato caduto in Galizia a 26 anni (1888-1914) durante la Prima Guerra Mondiale.
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