Fonte immagine: archivio Di Spazio |
La proliferazione di
nuovi e rivoluzionari dispositivi indossabili segna il passaggio condizionato
dalla tecnologia medicale indossabile (Medical Wearable Technology) alla vera e
propria medicina indossabile (Wearable Medicine, Di Spazio 2018). Quali saranno allora i
potenziali sviluppi di questo nuovo filone? Credo innanzitutto che l’uso dei
dispositivi potrebbe favorire un positivo incremento della qualità della vita,
perché pone la persona al centro dell’atto di cura. In questo modo vengono
promosse indipendenza e responsabilità del proprio comportamento; l’impiego di
dispositivi drug-free può ridurre sensibilmente l’assunzione eccessiva di
farmaci, uno spinoso problema nel soggetto anziano. L’autogestione smart della
cura ha effetti più macroscopici, poiché tenderebbe a ridurre il ricorso ai
servizi di pronto soccorso e il numero dei ricoveri ospedalieri. Nel contempo
potrebbe favorire negativamente la manifestazione di una patologica sindrome da
ipercontrollo, per cui la persona trascorre il tempo monitorando di continuo la
risposta corporea (pressione arteriosa, battiti cardiaci, consumo metabolico,
performance motoria, etc.).
In ogni modo l’uso
intelligente della medicina indossabile può portare un indubbio beneficio nella
gestione della propria salute e può costituire un nuovo paradigma di cura.
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