Fonte immagine: archivio Di Spazio |
Durante il periodo
degli studi abbiamo imparato con grande fatica e poco entusiasmo l’anatomia, il
decorso e le aree somatiche innervate dai nervi cranici. Ma ora vorrei
rispondere a una domanda sul ruolo di questi nervi: qual è la loro funzione più
profonda? La funzione svolta è quella esplorativa, serve cioè a sondare l’ambiente
esterno insieme a quello interno per modulare il senso di sicurezza. Sono
tranquillo nella mia relazione con il mondo oppure percepisco segnali di
pericolo? Nel dettaglio illustro la relazione di ogni singola coppia di nervi
cranici con lo specifico ruolo esplorativo. Nella mia descrizione introduco
anche la funzione del cosiddetto nervo zero (chiamato anche terminale, N, 0 e
XIII), la cui presenza è stata oggetto di accese polemiche fra gli anatomisti. Si
tratta di una terminazione nervosa che afferisce al nucleo olfattorio, saltando
il bulbo e il suo organo recettore è l’organo vomeronasale. Nell’umano la sua
esistenza è stata dimostrata durante la vita prenatale e i primi mesi di vita
extrauterina per scomparire definitivamente in fase puberale. Nei mammiferi
inferiori è deputato alla ricezione dei feromoni, essenziali per la
sopravvivenza e la procreazione. A cosa serve nel neonato? La sua funzione
esplorativa è quella di consolidare l’attrazione e l’attaccamento alla madre
per modulare il senso di sicurezza. Vediamo in sequenza le funzioni degli altri
nervi cranici:
I nervo cranico
(olfattivo): orientamento chemotattico.
II nervo cranico
(ottico): contatto visivo generale (visione panoramica).
III nervo cranico
(oculomotore): contatto visivo focalizzato attraverso il movimento oculare.
IV nervo cranico
(trocleare): contatto visivo focalizzato attraverso il movimento oculare.
V nervo cranico
(trigemino): esplorazione visiva (dilatazione pupillare mediata dai nn. ciliari
lunghi); esplorazione sensitiva della faccia e gustativa.
VI nervo cranico
(abducente): contatto visivo focalizzato attraverso il movimento oculare. Come
si può notare la funzione visiva necessita dall’azione combinata di più nervi
(II, III, IV, VI) direttamente coinvolti. Il trigemino e il vago contribuiscono
a incrementare la risposta visiva alle variazioni luce/buio mediante la
modulazione pupillare (miosi e midriasi).
VII nervo cranico
(facciale): segnalazione e riconoscimento emotigeni attraverso la mimica dei
muscoli facciali (comunicazione non verbale).
VIII nervo cranico
(staotoacustico o vestibolococleare): esplorazione uditiva dell’ambiente e
valutazione sensitiva della posizione nello spazio.
IX nervo cranico
(glossofaringeo): esplorazione gustativa (3° posteriore della lingua, amaro),
nutrizione (deglutizione).
X nervo cranico (vago):
esplorazione dello stato interno (viscerale, cardiorespiratorio, urogenitale);
contribuisce all’esplorazione visiva modulando la contrazione pupillare in
risposta a eccessiva intensità luminosa.
XI nervo cranico
(accessorio): consente la flessione e la rotazione del collo e della testa (parte
del m. trapezio e m. sternocleidomastoideo) contribuendo all’incremento della
esplorazione visiva e di quella uditiva.
XII nervo cranico
(ipoglosso): nervo motore della lingua, contribuisce alla fase preliminare dei
processi nutritivi e svolge un ruolo fondamentale nella comunicazione verbale.
Possiamo leggere la funzione esplorativa dei nervi cranici anche secondo un piano squisitamente ontogenetico; la nostra esplorazione del mondo inizia con l’attrazione verso l’odore materno per garantirci lo stato di sicurezza (nervi terminale e olfattivo); matura nel tempo con il contatto visivo e quello uditivo, si consolida con la modulazione emotigena della muscolatura facciale (VII nervo) e si conclude infine con la comunicazione verbale (XII). In ultima analisi i nervi cranici ci consentono di perfezionare la nostra esplorazione del mondo che ci circonda, valutando in modo raffinato quando possiamo sentirci sicuri e rilassati o quando percepiamo contesti di pericolo o di minaccia vitale.
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