Fonte immagine: archivio Di Spazio |
La linea del Tempo di un individuo è caratterizzata dalla sequenza di fasi dinamiche, dove la resilienza è ottimale per lunghi periodi e si riduce drasticamente in altri, poiché viene messa a dura prova dall’esposizione a eventi di natura avversa.
Credo che la migliore definizione di resilienza non sia quella comune che consiste nella capacità di risposta dell’individuo alle esperienze traumatiche, ma la seguente: RESILIENZA = SICUREZZA. La resilienza non è legata tanto al nostro approccio cognitivo ai momenti critici della vita, ma è affidata alle risorse del sistema nervoso autonomo che reagisce secondo schemi arcaici focalizzati sulla sopravvivenza; si tratta di un modello istintuale, perfezionato lungo una linea filogenetica che si perde nella notte dei tempi.
Il neurofisiologo americano Stephen W. Porges propone un nuovo modello neurobiologico del sistema nervoso autonomo, superando la classica suddivisione in due rami ad azione antitetica. La nuova configurazione si basa su un modello evolutivo, dal più arcaico al più recente. Sul gradino più basso (circuito rosso dello schema) incontriamo la funzione protettiva del parasimpatico arcaico, caratterizzato dalle funzioni immobilizzanti del circuito dorsovagale (nucleo motore dorsale del vago situato nel tronco encefalico); in questa condizione il sistema nervoso autonomo registra segnali di minaccia vitale. L’organismo collassa (shut down) e si manifesta un quadro di morte simulata (tanatomimesi) come ultima risorsa dissociativa. In natura è il caso della preda in fase agonica quando viene straziata dal predatore. Nella specie umana corrisponde a eventi gravi come nel caso di incidenti, brutali aggressioni, tortura, incarceramento, migrazione forzata.
Allo scalino evolutivo più in alto (circuito giallo dello schema) corrisponde l’attivazione del circuito ortosimpatico che entra in gioco nei processi di competizione e nei contesti conflittuali e si manifesta con la risposta di attacco o fuga. Superati questi due stati legati ai meccanismi di sopravvivenza, si entra in un livello di affrancamento dai modelli di difesa e autoprotettivi.
Ci troviamo nel regno governato dal circuito ventrovagale del sistema parasimpatico (circuito verde dello schema); sul piano evolutivo è il gradino più alto, quello che consente l’accrescimento, il benessere e la conservazione della salute. Quando è attivo il circuito ventrovagale, siamo disponibili all’ingaggio sociale, alla coesione e alla condivisione.
La cronosomatica (stimolazione palmogenica di
punti spinali secondo una precisa cronotopia) accompagnata dagli esercizi
neurali che rientrano nella Time Rewind
Technique (TIRET), consente il rapido rilascio emozionale di traumi passati.
In questo modo è possibile risalire velocemente la scala gerarchica del sistema
nervoso autonomo verso lo stato di sicurezza e modificare positivamente la
narrazione mentale.
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