Fonte immagine: archivio Di Spazio |
Il concetto
di resilienza viene di norma inteso come la misura della rapidità o della
lentezza con cui l’individuo si riprende dalle avversità. Nell’indagine
cronosomatica il fenomeno della resilienza viene inteso come adattabilità neuroemotiva alla pressione
ambientale e non soltanto come generica capacità di superare l’esposizione
ad eventi stressanti.
Innanzitutto è necessario stabilire la natura di un
evento negativo e questa variabile è condizionata da molteplici fattori.
Pensiamo, per esempio, al caso di un soggetto anziano per il quale anche minime
pressioni ambientali possono condizionare risposte neuroemotive abnormi e
sproporzionate.
L’individuo può comunque trovarsi in condizioni di bassa
resilienza a prescindere da quello che accade in quella precisa finestra
temporale.
Come misurare allora la resilienza di un soggetto?
La
somministrazione di questionari dedicati ha il limite della interpretazione
soggettiva (quanto pensi di essere resiliente?) e si basa su risposte cognitive
che possono anche non essere veritiere.
Per aggirare l’ostacolo dell’autovalutazione
cognitiva è stato elaborato un nuovo test denominato Resilience Balance Test (REBAT, Di Spazio 2019), basato sulla
valutazione del tono posturale (statico e dinamico). Con la somministrazione di
REBAT il soggetto è in grado di valutare il grado di stabilità posturale come
indice non cognitivo della resilienza.
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